Ne La famiglia Moskat uno dei personaggi si preoccupa che tra le letture della figlia vi sia Sanin e allora la curiosità mi ha spinto a verificare. Non sono rimasto deluso,anzi,fatte le debite proporzioni il protagonista dimostra uno spirito sulfureo e non conformista anche se rapportato ai nostri tempi. Chiaro,le questioni sessuali che magari all'epoca avranno fatto scandalo,adesso le potete sentire anche sulla bocca di un preadolescente,però l'atteggiamento di non farsi condizionare da quello che pensano gli altri a costo di risultare anche sgradevole è tagliente anche per i canoni odierni. Ciò detto,la storia in due righe è questa: Sanin,nel suo errare torna a vivere per un periodo in famiglia;ne combina di ogni (inconsapevolmente o meno) seguendo principalmente il suo interesse, dopodiché se ne riparte. Scritta così sembra la storia di un egoista al quadrato, ma se lo leggerete vedrete che non è solo questo.
Sanin
Un romanzo di enorme successo nella Russia immediatamente successiva alla Rivoluzione del 1905. Un romanzo scandaloso, accusato di "offesa al pudore" per la strenua rivendicazione del diritto al libero amore e la "non condanna" del suicidio: i due capisaldi della gioventù rivoluzionaria di quegli anni uscita amaramente disillusa dal clima di una Rivoluzione tradita o quanto meno incompleta. Sanin, il protagonista, a differenza del suo tormentato amico Jurij, si proclama "uomo dell'avvenire": egoista, istintivo, libero da preoccupazioni ideologiche e ossessionato dalla sensualità seduce la fidanzata di Jurij (che, appunto si suicida). Sanin (una sorta di principe Stavrogin dei "Demoni" di Dostoevskij più carnale e blasé), scosso nonostante l'atteggiamento cinico e distaccato da quanto avvenuto, fugge. Anzi, meglio, se ne va, si allontana, scompare dileguandosi in un rapporto panico con la natura riscoperta.
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Anno edizione:2009
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ANTONIO DE NIZZA 11 maggio 2016
Un bel libro, spaccato della gioventù di un'epoca della storia russa gravida di conseguenze (il periodo pre- e post-rivoluzione del 1905). Romanzo breve che consiglierei agli appassionati di letteratura russa che vogliano addentrarsi nella sterminata taiga degli autori russi, di fine '800 e inizio '900, considerati - a torto o a ragione - minori. Pubblicato nel 1907, Sanin procurò grande popolarità ad Arcybašev (1878-1927), suscitando scandalo per i temi trattati (edonismo, individualismo superomistico, erotismo) e per la caratterizzazione del protagonista, Vladimir Sanin, giovane dedito al libero godimento della vita, scevro da ogni preoccupazione di carattere intellettualistico-morale, religioso o politico. L'opera si segnala, a mio avviso, per l'erotismo mai volgare (sebbene frequentemente evocato), per l'azzeccata costruzione dei personaggi e delle loro relazioni e per le suggestive descrizioni di giardini e paesaggi naturali, abbellite da una assai gradevole traduzione italiana. Le conversazioni, gli screzi e i giochi dei giovani personaggi del romanzo, nella cornice della lussureggiante campagna russa nella bella stagione, rendono Sanin la lettura ideale per le calde serate estive.
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