È la prima volta che leggo Michela Murgia. La naturalezza, il garbo, la profondità con cui tratta due temi così importanti come l'eutanasia e i "figli dell'anima" penso sia la chiave dei suoi successi letterari. Da leggere assolutamente
Accabadora
Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come "l'ultima". Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.
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Anno edizione:2014
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Formato:Tascabile
Accabadora
Oggi vorrei parlarvi di Michela Murgia e del suo libro "Accabadora", Einaudi editore. Ci troviamo in un piccolo paesino della Sardegna ai primi anni '50 e la piccola Marina viene trovata a rubacchiare. Essendo una bambina orfana, viene adottata da Bonaria Urrai, una ricca benestante vedova. Le due vivono un rapporto vero, reale di madre e figlia, nonostante siano consapevoli che è un rapporto di adozione. Qualcosa di misterioso però avvolge le uscite notturne di zia Bonaria e Maria scoprirà che le uscite notturne sono il gesto di colei che finisce il gesto della vera madre. Michela Murgia tratta il tema dell'eutanasia con forza e delicatezza. Premio Campiello 2010, buona lettura!

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Giulia65 04 luglio 2025Illuminante
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Pietro 19 maggio 2025Emozionante
Scrittura diretta, Michela Murgia scrive colpendo il nocciolo della questione. Libro estremamente attuale
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Ale 15 maggio 2025Bellissimo
Un libro breve ma potente, che racchiude perfettamente la storia di una terra e delle sue tradizioni.
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