Le mille bocche della nostra sete

Il libro mi è piaciuto moltissimo, sembrava di essere immersi in una visione di un film, dove le scene si susseguivano pagina dopo pagina e non si poteva smettere di leggere, incuriositi da ciò che accade dopo. Nonostante la trama non lasci spazi a colpi di scena (dovuto al fatto che la trama a si svolge anche in anni in cui non potrebbe essere altrimenti e nonostante tutto rimane molto attuale.. ) è scritto benissimo e la voglia di leggerlo conduce fino alla fine. Lasciando comunque un sorriso sulle labbra

La storia ha inizio nel 1946, la guerra è appena terminata, la gente torna lentamente a vivere, a scoprire la normalità dopo tanti anni di violenza e di dolore, di sofferenza e di paura. E’ l’incontro fatale durante la festa del diciottesimo compleanno di Emma, figlia di un benestante vedovo e Marzia, tornata a casa dopo anni trascorsi in un collegio in Svizzera. Marzia si emoziona, attratta immediatamente da Emma, si riconosce fragile, ma il desiderio è reciproco e sarà l’inizio di un legame per sempre, di un sentimento intenso d’amore che rimarrà vivo nonostante tutto. L’incontro rappresenta l’inizio di un’amicizia che le unirà nell’anima e nel corpo; vedersi e incontrarsi dopo giorni e settimane di distanza prima nella casa in pianura di Emma e poi in quella estiva a Tellaro è sempre qualcosa di meraviglioso che stringe il cuore, spazio alle confidenze, letture e pensieri scritti, alle fragilità, alle aspirazioni, al pensiero per il futuro nel desiderio reciproco di confronto fino a quando il legame sarà bruscamente spezzato dagli adulti che, al fine di evitare scandali, prenderanno la decisione di separarle. Nonostante la distanza, si avvereranno le parole che un giorno Emma pronuncia all’amica: “Noi resteremo sempre insieme”, e sarà davvero così; un giorno il loro sguardo s’incrocerà di nuovo ritrovando uno spazio per quel sentimento lontano da ogni ragione, per riuscire a vivere non solo di ricordi.

Ci sono libri talmente belli che riescono a fare male, questo è uno di quelli. E' l'estate del 1946, in un'Italia che porta ancora i segni della guerra, ma speranzosa verso un futuro migliore, verso una rinascita. Le protagoniste di queste storia sono Emma, lunatica ed eccentrica, Marzia, silenziosa e pacata, entrambe bellissime. E' l'amore di due ragazze che ti risucchia nel vortice delle emozioni che riescono a vivere, è passione, desiderio, dubbi sulla sessualità che si mescolano alla paura di essere scoperte. Costrette a rifugiarsi e a nascondere questa forte attrazione ai loro genitori, perché colmi di pregiudizi. Vi è Emma con un padre ossessionato da lei, a causa della somiglianza con la madre scomparsa e per questo, si trova in estrema difficoltà a provare solo dei sentimenti paterni, entrambi vivono con Maria, la cameriera della famiglia che diventerà abbastanza importante per loro, riesce quasi a diventare una seconda madre e una seconda moglie, anche se vi sono spesso rapporti conflittuali, perché le persone non possono essere sostituite. Il padre di Marzia invece, pensa agli affari della famiglia, e tende a mostrarsi opportunista, pensando di fare la felicità di sua figlia, contrariata dalla moglie, ed inconsapevolmente è proprio grazie a lui che le due ragazze s'innamorano perdutamente l'una dell'altra. Vivono dei giorni intensi insieme, ma purtroppo il destino decide di allontanarle. Marzia per volontà del padre si sposa con Pierre e si trasferisce a Buenos Aires, non smette mai di pensare a quell'amore lontano, infatti le scrive spesso, lettere che purtroppo Emma riuscirà a leggere solo dopo la morte di Maria, che le ha tenute nascoste. Dal suo matrimonio nascono Emilia, nata da una violenza, ed Emma, un nome che al padre ha dato problemi, che la moglie ha espresso il desiderio di scegliere. Le loro strade dopo molto tempo si rincrociano, si ritrovano anche se non si erano mai perdute. E' come se ci fosse stato un filo ad unirle, quello del per sempre che costantemente tessevano con i loro pensieri, suggellando il tutto con uno dei tanti baci, ma questa volta nuovo, con un sapore diverso, quello dell'infinito, dell'eternità.