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Nel cuore delle Occasioni, che sono il cuore dell’opera di Montale, vi è una sezione, dal titolo Mottetti, dove troviamo un purissimo distillato dell’essenza stessa del poeta. Sono ventuno poesie brevi, di estrema concentrazione, tutte indirizzate a una donna, Clizia, «che viveva a circa tremila miglia di distanza» ed era in verità il compendio di tre donne – e soprattutto una figura dell’Amante Divina, tramite sensibile ed evocabile di ogni assoluto. È questo il Montale più alto e, più che mai, cifrato. Per avvicinarsi a queste poesie ogni lettore ha bisogno di un commento che tocchi tutti i livelli, dalla nota lessicale e biografica sino alla indicazione tematica e formale. Dante Isella è riuscito in tale impresa e il risultato è questo libro (per cui Montale ebbe parole di pubblica lode), che dovrebbe essere altrettanto prezioso per il ragazzo che prende per la prima volta in mano questi versi e per chi li conosce da una vita.
Eugenio Montale scrisse i Mottetti fra il 1933 e il 1940. Essi comparvero ne Le occasioni, pubblicato da Einaudi nel 1939, e in seconda edizione nel 1940.
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