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Musica senza alfabeti. Un dialogo sul linguaggio dell'altro. (Notazioni sulla «harmolodic theory») - Jacques Derrida,Ornette Coleman - copertina
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Musica senza alfabeti. Un dialogo sul linguaggio dell'altro. (Notazioni sulla «harmolodic theory»)
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È il giugno del 1997 quando, durante una delle tre tappe del tour di Ornette Coleman a "La villette" di Parigi, uno spettatore particolare e molto attento, si erge dal pubblico e inizia a porre domande al compositore. Quel 23 giugno sarà consacrato a un incontro vis-à-vis tra due delle personalità più singolari ed eclettiche della scena culturale contemporanea: Ornette Coleman e Jacques Derrida. L'intervista, pur nella sua brevità, tocca i temi dell'armolodia, della democrazia, della civiltà e della civilizzazione, della globalizzazione, dell'assenza di leadership, dell'evento e del suo dispiegarsi. Ricostruendo le storie personali dell'uno e dell'altro, dei soprusi subiti da bambini per il colore della propria pelle (Coleman) o per il credo religioso della propria famiglia (Derrida), i due si confrontano sul concetto di lingua materna e di se e quanto questa influenzi il modo stesso di pensare, perché del resto, si sa, "prima di essere musica, la musica era soltanto parola".
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Dettagli

2016
24 novembre 2016
124 p., Brossura
9788857535760

Valutazioni e recensioni

sergio
Recensioni: 5/5

un confronto aperto sulle possibilità del pensiero nella musica

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Jacques Derrida

(El-Biar, Algeria, 1930 - Parigi 2004) filosofo e saggista francese. Docente dal 1965 di storia della filosofia all’École normale supérieure di Parigi, è stato dal 1984 direttore di studi all’École des hautes études en sciences sociales di Parigi. Ha insegnato in molte università americane, tra cui Yale. Al 1967 risalgono le prime opere importanti, caratterizzate da uno stile metaforico e spesso oscuro, molto diverso da quello della tradizione filosofica francese: La voce e il fenomeno (La voix et le phénomène, 1967); Della grammatologia (De la grammatologie, 1967); La scrittura e la differenza (L’écriture et la différence, 1967). D. riprendendo in modo personale la nozione di differenza ontologica di M. Heidegger (l’irriducibilità dell’essere agli enti o alla loro somma), ha sostenuto che...

Ornette Coleman

1930, Fort Worth, Texas

Altosassofonista e compositore statunitense di jazz. Con il quartetto fondato nel 1958 ha assunto i valori timbrici e di libera melodia come struttura dell'improvvisazione, liberandola dalle norme tradizionali delle sequenze armoniche e aprendo così la strada al «free jazz», di cui ha poi fornito uno dei primi esempi di improvvisazione collettiva nell'album Free Jazz (1960) per doppio quartetto. Ha poi suonato in trio e nuovamente in quartetto. Più recentemente ha accolto suggestioni del rock elettrico con il suo gruppo Prime Time. Ha composto lavori scritti per strumenti ad arco e per orchestra ( Dedication to Poets and Writers, Forms and Sounds, l'importante suite Skies of America). Ha utilizzato altri strumenti, come tromba e violino. Ha compendiato le sue teorie sull'improvvisazione definendole...

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