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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2015
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Il primo episodio della tetralogia Il mare della fertilità.
Ci sono persone che si dedicano alla coltivazione dei fiori per poterne strappare i petali.
Tokyo, 1912. Dopo la guerra russo-giapponese, l'alta società nipponica, convenzionale e tradizionalista, ossessionata dal decoro, dal rispetto delle apparenze e dalla conformità a regole antiche, deve affrontare una realtà che sta rapidamente mutando. A vivere queste tensioni su di sé è il giovane Kiyoaki Matsugae, appartenente a una famiglia di Samurai, figlio di marchesi ma cresciuto nella più aristocratica casa dei conti Ayakura, vicina alla corte imperiale. Il dissidio fra tradizione e mutamento si intreccia per Kiyoaki con i suoi confusi sentimenti per la bella e intraprendente Satoko Ayakura, accanto alla quale è cresciuto e dalla quale sarebbe ricambiato, se solo lui riuscisse a fidarsi di lei e delle proprie emozioni. Ma l'orgoglio e il timore che i propri slanci gli si possano ritorcere contro inducono Kiyoaki a comportamenti contraddittori ed esitazioni fatali. A consigliarlo e aiutarlo l'amico Honda Shigekuni, un giovane concreto e positivo, più maturo e consapevole di lui, costretto ad assistere come muto testimone ai mille moti contrastanti dell'animo del ragazzo e alle sue scelte sconsiderate, che potrebbero portare lui e Satoko su una strada da cui è impossibile deviare.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo capolavoro di Yukio Mishima si è rivelato una grandissima sorpresa. A differenza di quanto sostengono i più mi ha conquistato dalle prime pagine forse proprio grazie a quelle sue note decadenti ed estetizzanti, alle quali sono molto affezionato, che a tratti ricordano qui Huysman e D’Annunzio. Il romanzo splendido e raffinato è ambientato nel Giappone di inizi Novecento dove in una tradizione millenaria si sta facendo largo la modernità. La neve fa da contorno ai momenti cruciali della storia che coinvolge tre giovani protagonisti Kiyoaki Matsuagae, Honda Shigekuni e Satoko Ayakura allegorie - in certi versi - dell’irrazionale, del razionale e della grazia o più semplicemente specchio della particolare e complessa personalità dell’autore stesso. Mishima concentra qui l’attenzione sulla giovinezza, affrontando in particolare temi quali l’amicizia tra persone diametralmente opposte, l’amore vissuto come tormento e passione, il rapporto con un mondo in bilico tra le convenzioni e le novità. Kiyoaki si muove da giovane esteta, ma contrariamente ai suoi simili della letteratura occidentale possiede un animo tormentato e triste, non ama ed è amato, ma si scopre innamorato solo quando non potrebbe essere più amato. Proprio una nevicata di primavera, finisce per essere l’inizio della rovina dei protagonisti che da una parte mettono a nudo la loro passione sfrenata e dall’altra si avviano inesorabilmente verso il loro destino. Chi supera le intemperie della giovinezza sarà Honda che ritroveremo più adulto e maturo in “A briglia sciolta”, il secondo romanzo della tetralogia di Mishima, assoluto maestro di lirismo, capace di coinvolgere il lettore in un mondo lontano e affascinante con le sue lente ma bellissime e preziosissime descrizioni degli abiti tradizionali nipponici, dei paesaggi incantevoli del Sol Levante e soprattutto di quel tormento umano che egli stesso fu capace di estetizzare sino all’estremo nella sua vita.
Lettura molto lenta e poco scorrevole. Troppi pensieri filosofici, peccato perché la storia poteva essere interessante. Tuttavia i luoghi descritti sono incantevoli, così come le tradizioni raccontate.
Lettura lenta ma piacevole
Recensioni
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