Nuova storia della Chiesa. Vol. 1: Dalle origini a san Gregorio Magno

Premetto che non sono uno storico specializzato, né un archeologo, né un tardo-antichista, (solo un appassionato di genere che ha già letto un po' di testi analoghi); non ho quindi le qualifiche professionali per recensire un testo così ampio e redatto da due specialisti riconosciuti nel settore (conoscendo i due autori mi pare un poco limitante definirli un patrologo-teologo e un tardo-antichista anche se è la parte accademica esplicita delle loro specializzazioni: ma sono anche due maestri e due appassionati docenti di lunga esperienza, ben informati sulle letterature moderne dei temi trattati e sulle discipline circostanti le loro). Conosco e stimo gli autori di questo I vol. dell'opera (che consta di 4 volumi in 5 tomi se non erro; il I vol. contiene anche l'Introduzione generale di uno dei curatori R. Aubert che pare importante e degna di nota; la squadra degli autori è rilevante anche per composizione: internazionale, sia laici che religiosi, di confessioni cristiane miste; l'opera è stata tradotta e pubblicata in 8 lingue/nazioni in simultanea) ed inizialmente avevo seguito gli autori; ho cercato un po' di recensioni e ne ho trovate di disparate, nel complesso positive o anche molto positive fino al giudizio recente di Cammarosano (Guida allo studio della storia medievale, Laterza 2004), un medievalista italiano, che lo giudica "eccellente" pur criticando apertamente un'impostazione di metodo di J. Daniélou (Ivi. p. 63 e p. 97); analogamente la parte curata da Marrou viene definita da M. Mois l'opera "di un maestro" (si segnala solo qualche refuso di stampa dovuta a distrazione di una o due date date); per quanto ne so io ad oggi del tema, trovo che sia un'opera magnifica per impostazione, dettaglio della comunicazione, prosa pulita, scorrevole, per attenzione e documentazione bibliografica (facile da consultare ad ogni fine capitolo e ordinata per tematiche ed autori). Noterei anche questo: il tema è oggettivamente impervio e vasto e domanda di operare delle scelte: storia della Chiesa e/o del cristianesimo e/o della cristianità (sono nomi che indicano "cose" ovviamente connesse ma non del tutto sovrapponibili) ed insieme, congiuntamente e senza possibilità di separazione: storia dei quadri culturali, (letterari, storico-sociali e politici, filosofico-religiosi) pre-cristiani e non cristiani del bacino mediterraneo (specialmente: ebraismo del I/II secolo, cultura ellenistica, impero romano in quella fase del suo sviluppo, culture egiziane e nord-africane e siriache; ed inoltre legami e rapporti con le nuovi stirpi barbariche ad occidente; si badi che per "cultura ellenistica" si intende un ampio ventaglio di differenti scuole e posizioni che si sviluppano nel tempo ed anche per "ebraismo" o "giudaismo"); gli autori (pur tenendo conto delle recensioni anche critiche) mi sembrano perfettamente consapevoli della difficoltà del tema e lo segnalano man mano! Il tema delle origini poi trattato da Daniélou mi appare ancora più denso e difficile chiedendo anche una buona competenza biblica e di storia di Israele (e l'A. lo segnala esplicitamente). Mi appaiono delicati e competenti nel trattare i quadri storici, le sfumature e le fonti, avvalendosi anche di una qualificata competenza letteraria e teologica (loro riconosciuta anche da molti altri colleghi, anche dopo 20/30 anni dalla loro scomparsa). Pare che qualche dato storico ritenuto da Daniélou come sicuro sia forse, alla luce di studi successivi, un po' meno certo e solo probabile (io non so dire quali, non so se sia una critica motivata e fin dove; erano rilievi generici e specialistici non approfonditi, peraltro Daniélou è stato pioniere onesto e impegnato in questo genere di studi e questo lavoro è parte di un suo percorso più ampio, come anche per Marrou). L'unico neo è forse un certo non aggiornamento bibliografico inevitabile (l'opera originale in II ed. è del 1976 - qui la X ristampa è del 2013 - e i testi riferiti sono naturalmente precedenti: il lettore deve tenere conto dei numerosi progressi fatti in campo storico-ermeneutico e teologico). Ciò detto a me pare un testo che guida magnificamente, con una prosa esemplare, in un territorio davvero denso e accidentato, con grande equilibrio e sapienza e anche molta umiltà/onestà. E' una lettura che chiede pazienza, ma questo è un rilievo quasi ovvio. Mi ha impressionato la mole di testi riferiti in bibliografia e nella parte iniziale. Io non posso permettermi altri rilievi critici, ho solo allineato due spunti di recensioni di altri storici e qualche mia sensazione (ne devo cercare ancora, non ho ancora terminato, ci sono ancora alcuni articoli di riviste specializzate che desidero leggere; anche il II vol. pare molto promettente curato da due storici inglesi: Obolensky e Knowles); un'altra cosa che mi piace molto è il tono - direi "l'atteggiamento" - mai apologetico o prevenuto, ma sempre molto "umano" e accogliente (fraterno! ma distaccato e rigoroso) anche e specialmente quando si affrontano temi storici dolorosi e spinosi (es. scismi, lotte, dispute teologiche nella fase antica o ad es. le crociate nel II vol. con una riflessione anche amara e consapevole che nulla nasconde, ma contestualizzata e resta serena e storico-critica). Saranno poi perfettibili fin che volete (a seconda dei molti criteri possibili), ma anche solo poter cogliere le intenzioni (che poi siano raggiunte o meno non so dirlo) e il senso di libertà e impegno intellettuale e storico-culturale a me ha dato un grande senso di gratitudine e fiducia. Aggiungo però che non mi pare solo un testo "ben intenzionato" ma anche molto ben costruito, ben scritto e solidamente argomentato. Personalmente sono davvero felice di averlo acquistato e molto grato agli Autori che hanno raccolto e onorato una sfida davvero impervia (ho già ordinato il II vol.).