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Anno edizione: 2021
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Perché la rabbia, come scrive Palazzi, “è la dinamo che avvia il motore dell’utopia, la fiamma che produce una prima zona franca nell’oscurità dell’ideologia – è il no di chi non si presta”.
“Recidendo le corde del moralismo, la rabbia potrà allora fungere da catalizzatore della gioia, svolgendo un ruolo curativo in una doppia accezione: curando noi stessi da quello che abbiamo definito il galateo dell’oppressione, ci spinge a prenderci davvero cura delle altre e degli altri.”
Oggi si tende a criticare la rabbia dal basso in quanto intrinsecamente impolitica e irrazionale, ma allo stesso tempo essa viene sempre più spesso invocata dall’alto e rivolta contro le persone più deboli. Questo libro, al contrario, la indaga da una prospettiva politicamente radicale ed egualitaria: la rabbia delle oppresse e degli oppressi. Con la sua balistica filosofica e attraverso un serrato confronto con figure e movimenti particolarmente significativi – da Diogene il cinico a Valerie Solanas, da Audre Lorde a Michel Foucault, da Malcolm X a Non Una di Meno –, Franco Palazzi mostra la funzione costruttiva che la rabbia può assumere nella lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni.
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