L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 15,20 €
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Manifesto coraggioso della fotografia innamorata, Quattro storie d’amore e di fotografia analizza un tema fino a oggi ritenuto “intrattabile” dalla disciplina fotografica. Un libro originalissimo nella sua interrogazione di varie scienze – storia e teoria della fotografia, psicoanalisi, fisica contemporanea, antiche tradizioni sapienziali – che non ha un corrispettivo nell’attuale panorama editoriale di storia e teoria della fotografia.
Scandito in quattro parti o movimenti, Quattro storie d’amore e di fotografia identifica immagini che asseriscono la necessità d’amore in tutte le sue varie sfumature e gradi d’intensità. In La condizione amorosa della fotografia surrealista si esaminano le fotografie di Nadja (1928) e L’amour Fou (1937) di André Breton, e la nozione della Beauté Convulsive e le sue categorie che istruisce sulle conseguenze dirette dell’energia dell’amore. Ne I fototesti innammorati di W. Eugene Smith si prendono in esame Country Doctor (1948) e Nurse Midwife (1951), che ritraggono l’amore-pietas, espressione di una dimensione amorosa nobile al di là dell’innamoramento folle, i cui esiti sono tanto sorprendenti quanto inattesi. Gandhi e il filatoio (1946) o dell’icona amorevole mette invece a fuoco la metanoia che si attua attraverso l’icona fotografica, ovvero il passaggio da un’immagine secolare a una sacrale, che trasforma il ritratto gandhiano in manifesto universale dell’amore solidale e immagine viva della Satyagraha, ricerca attiva della pace. L’excursus si conclude con Il discorso amoroso della fotografia familiare, una meditazione sulla fotografia dei propri cari lontani o defunti considerata nella sua capacità di alfabetizzazione al sentimento più profondo e vitale fra tutti. Originale studio di teoria della fotografia, corredato da un’accurata documentazione, il volume si pone come contributo fondante per l’esplorazione di nuovi campi di studio nella cultura visuale.L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore