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L’«immagine» è così fragile ed evanescente quanto inscalfibile e persistente. Non coincide con la forma né con la figura che sono raffigurazioni statiche dell’apparire. Sostanza fluida e mobile, avanza e indietreggia sul piano del visibile senza mai separarsi, restituendo alle superfici inerti una tensione pellicolare che si tramuta in visio. Questo volume propone due diverse letture del restauro della Casa d’Arte Futurista Depero di Rovereto, che fa parte integrante del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (MART); una per parole e una per immagini.La prima è costituita da un saggio dell’autore di questa importante opera di restauro, l’architetto Renato Rizzi; il quale riesce a disegnare il nitido quadro teorico entro cui va collocato il suo progetto architettonico, e a rendere perfettamente ragione del suo costituirsi come mirabile unione di inconciliabili (quali sono innanzitutto l’antico palazzo roveretano – in cui ha trovato sede il Museo voluto dallo stesso Depero –, e le strutture formali realizzate in occasione del restauro). A seguire, una ricca selezione di fotografie realizzate da Raffaella Toffolo – che coinvolge l’obiettivo della propria macchina fotografica in un serrato corpo a corpo con le forme architettoniche elaborate da Rizzi, riuscendo a far emergere molti degli ‘infiniti possibili’ custoditi dalla sua opera. In chiusura del volume, un saggio di Massimo Donà, dedicato ancora una volta al tema dell’inconciliabile, e volto all’elaborazione filosofica dell’inconciliabilità custodita da ogni immagine consapevole della propria origine paradossale.
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