La protagonista, abbastanza antipatica, ripercorre i tormenti della sua adolescenza e le frustrazioni riversate su sua figlia senza coinvolgere il lettore più di tanto, spesso esagerando nel sentimento violento e negativo, spesso estremizzando le tendenze di una generazione. Frequente quanto inopportuno il riferimento a Emanuela Orlandi, descritta quasi come un mito per sé e per le sue coetanee. Lo stile è da considerarsi senz’altro particolare, rende più difficile seguire la storia. Molte sono le ripetizioni, viene voglia di lasciarlo a metà.
Sembrava bellezza
Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2021
Sembrava bellezza è un romanzo sull'impietoso trascorrere del tempo, e su come nel ripercorrerlo si possano incontrare il perdono e la tenerezza, prima di tutto verso se stessi. Un romanzo di madri e di figlie, di amiche, in cui l'autrice, con una scrittura che si è fatta più calda e accogliente, senza perdere nulla della sua affilata potenza, mette in scena con acume prodigioso le relazioni, tra donne e non solo. Un romanzo animato da uno sguardo che innesca la miccia del reale e, senza risparmiare nessun veleno, comprende ogni umana debolezza.
Ad accoglierci tra le pagine di questo romanzo è una donna, una scrittrice, che dopo essersi sentita ai margini per molti anni ha finalmente conosciuto il successo. Vive un tempo ruggente di riscatto, che cerca di tenersi stretto ma ogni giorno le sfugge un po' di più. Proprio come la figlia, che rifiuta di parlarle e si è trasferita lontano. Combattuta tra risentimento e sgomento per il tempo che si consuma la coglie Federica, la più cara amica del liceo, quando dopo trent'anni torna a cercarla. E riporta nel suo presente anche la sorella maggiore Livia – dea di bellezza sovrannaturale, modello irraggiungibile ai loro occhi di sedicenni sgraziate –, che in seguito a un incidente è rimasta prigioniera nella mente di un'eterna ragazza. Come accadeva da adolescenti, i pensieri tornano a specchiarsi, a respingersi e mescolarsi. La protagonista perlustra il passato alla ricerca di una verità, su se stessa e su Livia, e intanto cerca di riafferrare il bandolo della propria esistenza ammaccata: il lavoro, gli amori. Livia era e resta un mistero insondabile: miracolo di bellezza preservata nell'inconsapevolezza? O fenomeno da baraccone? Avvolti nelle spire di un'affabulazione ammaliante, seguiamo la protagonista in un viaggio che è insieme privato e generazionale, interiore e concreto. E mentre lei aspira a fermare l'attimo per non perdere la gloria, la sorte di Livia è lì a ricordare cosa può succedere se la giovinezza si cristallizza in un presente immobile: una diciottenne nel corpo di una cinquantenne, una farfalla incastrata nell'ambra.
Proposto da Sandro Veronesi al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione:«Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti è una lezione di letteratura narrativa, per tutti quelli che ancora non hanno smesso di esercitarsi nel fallimentare tentativo di tenere separate, nei romanzi, verità e finzione. È un racconto talmente colmo di menzogne – la prassi della comunicazione tra gli esseri umani, insieme al nascondimento, al malinteso, alla reticenza, alle omissioni – che alla fine rasenta la più intima delle confessioni. È un romanzo straziante, perché è uno strazio ritrovarsi a vivere tutta la vita in un corpo così lontano dal canone condiviso della bellezza; ed è un romanzo esilarante, la cosa più vicina ai libri di John Fante che mi sia mai capitato di leggere. È un romanzo che spazia dalla vitalità alla morte, soffermandosi in quella zona grigia che viene spesso trascurata, quella della quasi-morte, della regressione, della demenza, che a volte diventano abiti sorprendentemente comodi da indossare. È un romanzo sulla meravigliosa vertigine della mitomania. Ma soprattutto, come ho detto, è una lezione sull’unica verità possibile in letteratura, quella fatta di nomi, predicati, avverbi e aggettivi scelti e composti con tale maestria da rendere inutile sapere altro. Per tutte queste ragioni mi pregio di presentare Sembrava bellezza di Teresa Ciabatti alla LXXV edizione del Premio Strega.»
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Anno edizione:2021
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Anny 27 gennaio 2025
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Alice S. 11 gennaio 2025Una lettura dimenticabile
Ero molto curiosa di leggere questo libro, ma purtroppo a lettura ultimata devo concludere che non l'ho apprezzato per nulla. Non mi è piaciuta la trama, che non ho trovato particolarmente coinvolgente e non mi è piaciuto come la protagonista dialoga con il lettore, riprendendolo più volte come una maestra con l'alunno disattento, addirittura dandogli delle spiegazioni rispetto ad alcuni particolari della storia, che a parer mio devono essere lasciati all'intuizione di chi sta leggendo. Ho trovato fastidioso e arrogante il modo di esprimersi della protagonista, in alcune parti eccessivamente lamentosa e petulante. E poi: troppe, troppe, troppe parentesi! Insomma, probabilmente sono io a non apprezzare lo stile della Ciabatti, ma purtroppo a me questo libro non è proprio piaciuto.
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Franci 09 gennaio 2025scomodo ed irresistibile
già dalle prime pagine ti porta in un mondo di fatti veri ma con cui è sempre difficile fare i conti, e per tutto il romanzo mantiene il flusso di pensiero brutalmente sincero che però ti inchioda pagina dopo pagina alla storia.
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