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Studio sulla rigidità costituzionale. Dalle «Chartes» francesi al «Political Constitutionalism»
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Studio sulla rigidità costituzionale. Dalle «Chartes» francesi al «Political Constitutionalism» - Fabio Ferrari - copertina
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Studio sulla rigidità costituzionale. Dalle «Chartes» francesi al «Political Constitutionalism»

Descrizione


La rigidità costituzionale è solitamente fatta corrispondere alla protezione normativa della costituzione dalle fonti inferiori. È sufficiente però prendere in considerazione alcune tra le più 'note' costituzioni rigide per comprendere come, pur all'interno di tratti comuni, le concrete tecniche di garanzia risultino disomogenee: ciò appare chiaro confrontando, per esempio, le ben diverse ragioni che giustificarono l'aggravamento della procedura nella Costituzione repubblicana del 1948 rispetto a quella statunitense del 1787; non di meno, anche Carte tradizionalmente classificate 'flessibili' - come le Chartes francesi del 1814 e del 1830 e lo stesso Statuto albertino - appaiono in realtà caratterizzate da una peculiare ma precisa componente di rigidità: il procedimento legislativo condiviso tra Corona e Camera dei deputati. In particolare, determinante si rivela il conflitto storico e sociale da cui ogni singola costituzione sorge, poiché proprio esso sembra plasmare il 'senso' della rigidità ed il suo effettivo operare. Uno studio così impostato è perciò opportuno: non solo per la possibilità di contestualizzare il significato della revisione, ma anche perché l'evoluzione dei conflitti che le costituzioni affrontano può richiedere un 'aggiornamento' della rigidità. L'obiettivo non è certo disquisire sulla definizione del concetto, ma interrogarsi sulla tenuta della prescrittività della Carta fondamentale, soprattutto innanzi al mutare delle condizioni che le diedero origine.
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Dettagli

2019
15 maggio 2019
Libro tecnico professionale
236 p., Brossura
9788891787200
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Indice

Indice
Introduzione
(Impostazione del tema; Rigidità, conflitto e diritto scritto nelle costituzioni 'brevi' e "lunghe")
Forma di governo e rigidità costituzionale: le Chartes francesi del 1814 e del 1830
(Perché la forma di governo?; Tra modelli e realtà; La Charte del 1814; La centralità del Re nella forma di governo; Quale e quanta rigidità?; La costruzione - viva vox - del "modello"; Segue: conferme e apparenti contraddizioni; La crepa "strutturale" del modello; Profili di continuità nella Charte del 1830; L'impossibile compromesso
Original intent e rigidità del patto nell'evoluzione dello Statuto albertino
(Premessa; L'original intent; Il cambio di prospettiva: dall'onnipotenza parlamentare all'Assemblea costituente; Gli interessi fondamentali; La componente di rigidità del patto nella diacronia; Il presunto avvento della monarchia parlamentare; La conferma del (claudicante) patto
Quando il conflitto abita altrove: rigidità costituzionale, fonti atipiche, controlimiti
(L'art. 138 Cost. e il "suo" conflitto: il modello originario; Patti Lateranensi e Costituzione; La (ir)rappresentabilità dell'interesse religioso e le ricadute sul sistema delle fonti; Integrazione europea e Costituzione; Identità sovranazionale e controlimiti; Alla prova dei fatti: un rule of law "primordiale"; Segue: "rule of law" e Corte di giustizia; Atipicità delle fonti (e dei conflitti): la rigidità attraverso i principi supremi; L'eco del conflitto: una prima conclusione. E un prologo
Political constitutionalism e rigidità costituzionale: l'eco del conflitto
(Perché il political constitutionalism?; Premessa. Corte suprema e "We, the people"; E le minoranze? "Una questione di sensibilità"; Archiviare Ulisse?; Archiviare Ulisse, riabilitare Procuste; Uno sguardo alle origini; Art. V: significati e ragioni della revisione costituzionale; Segue: Madison e la "tirannia" della maggioranza; Eterni dissidi, qualche certezza: il judicial review of legislation; Segue: il Bill of Rights; Political constitutionalism e rigidità costituzionale: l'eco del conflitto
Conclusioni
Bibliografia

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