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La figura e l’opera di F. W. Taylor campeggiano sull’intera storia dell’innovazione industriale dell’ultimo secolo. Raramente processi pratici di così vasta portata hanno potuto essere attribuiti in misura così rilevante all’iniziativa di una singola persona. E d’altro canto il “taylorismo”, con tutte le sue potenti e complesse implicazioni che hanno investito universi ben più larghi dello stesso contesto produttivo, ha suscitato dibattiti che hanno attraversato diagonalmente le differenti ideologie della innovazione tecnologica e della modernizzazione sociale. Ma, come sempre accade anche agli innovatori più significativi, la loro opera non è mai il frutto isolato di uno sforzo puramente individuale.Lo scopo dichiarato di questo libro è di collocare l’esperienza di Taylor nell’ambito della “rivoluzione manageriale” verificatasi nell’industria americana tra il 1880 e il 1920. Daniel Nelson si propone, in questa esemplare biografia, di riportare il lavoro e le teorie di Taylor entro il solco di un vasto e complesso movimento industriale, che toccò tutti gli aspetti del sistema di fabbrica, dagli assetti tecnologici ai modelli organizzativi.L’analisi dei singoli momenti di sviluppo dell’attività di Taylor, condotta con un accurato lavoro di scavo documentario, consente così di separare il suo percorso concreto di organizzatore industriale dal “mito” del taylorismo. In effetti, esaminato da vicino, Taylor si presenta come un “rivoluzionario atipico”. Esponente dell’élite economica e sociale dell’America ottocentesca, caratterizzato da tratti profondamente conservatori e talora reazionari, egli fu anche il portatore di una cultura tecnica di grande finezza e creatività, e seppe contribuire in misura rilevantissima allo sviluppo di una nuova aristocrazia di fabbrica, basata sulla conoscenza tecnica, sull’istruzione e sulle capacità organizzative, piuttosto che sulla ricchezza ereditata, sui legami familiari o sull’abilità finanziaria.Se la storia personale di […]
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