Leo, grande regista e sperimentatore della seconda metà del secolo appena trascorso, è da alcuni anni in coma irreversibile vittima di un anestesista sbadato. Sembra una nuova pièce irriverente ed estrema del nostro artista, ma è solo la realtà che rivela la sua irriducibile teatralità. Nato artisticamente nella Roma degli anni ’60, De Berardinis è influenzato dal Living che è molto vicino alle sperimentazioni sulla voce, sui corpi che conduce insieme a Carlo Quartucci e Rino Sudano. Intorno al ‘68 la fruttuosa collaborazione con Perla Peragallo porta alla messa in scena di La faticosa messinscena dell’Amleto di W. Shakespeare e Sir and Lady Macbeth, in cui vi è un totale rifiuto del coinvolgimento del pubblico: si parla di “dialettica violenta” e di autonomia del teatro. Esaurita questa forte spinta polemica, ma senza rinunciare alla sperimentazione, Leo e Perla lasciano l’ambiente delle cantine romane, ormai diventate una moda, per spostarsi a Marigliano che diventa il loro luogo stabile di sperimentazione teatrale. È un ritorno al sud per Leo, campano di origine, che sceglie la via del “decentramento”, una sorta di autoemarginazione produttiva per aprire una nuova fase del suo lavoro. Marigliano, regno della cultura “bassa”, diventa il centro propulsore di un nuovo modo di fare teatro, dissacrante e periferico a fronte di quello centralizzato e d’élite, mescolando Schönberg e la tradizione musicale napoletana, Shakespeare e la sceneggiata. Opere come O’ Zappatore e King Lacreme Lear Napulitane sono totali contaminazioni, work in progress che vengono allestite nelle stalle o che diventano teatro di strada, interpretati da attori non professionisti e soprattutto ai margini del mercato culturale. Da qui parte questo bel volume che racconta la terza vita di questo grande e dimenticato autore.
Descrizione
Dedicato alla memoria di Leo de Berardinis, maestro imprevisto del teatro contemporaneo, il volume trae origine da due intensi incontri, promossi nel 2007 e nel 2008 presso il DAMS di Bologna, ma forzando la logica della forma "Atti di convegno" conquista una sua organicità altra. Claudio Meldolesi ne ha inventato la complessa architettura e ha trovato parole forti, a volte misteriose, che incanalano le cento voci dei testimoni: come se Leo lo avesse coinvolto da artista, prima che da studioso, nella regia di un grande spettacolo. Il de Berardinis della terza vita bolognese vi emerge quale protagonista della scena e artefice globale, portatore di istanze rigeneratrici volte all'unificazione dei teatri.
Dopo aver letto il libro La terza vita di leo di ti invitiamo a lasciarci una Recensione qui sotto: sarà utile agli utenti che non abbiano ancora letto questo libro e che vogliano avere delle opinioni altrui. L’opinione su di un libro è molto soggettiva e per questo leggere eventuali recensioni negative non ci dovrà frenare dall’acquisto, anzi dovrà spingerci ad acquistare il libro in fretta per poter dire la nostra ed eventualmente smentire quanto commentato da altri, contribuendo ad arricchire più possibile i commenti e dare sempre più spunti di confronto al pubblico online.
Recensioni
Totale delle Recensioni
Dettagli
- Listino:€ 20,00
- Editore:Titivillus
- Data uscita:06/04/2010
- Pagine:440
- Formato:brossura
- Lingua:Italiano
- EAN:9788872182703
Parole chiave laFeltrinelli:
biografie: artisti e personalità dello spettacolo, attori e registi, narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945), de berardinis leo