Testimonianze di vita fra destino e veggenza

La pubblicazione del libro "Testimonianze di Vita fra Destino e Veggenza " di Giuseppe Cipitì , è l'occasione di ripercorrere uno spaccato della società italiana a cavallo tra la metà del XIX ° e la fine del secolo scorso, periodo storico travagliato da guerre e migrazioni di popolazioni in cerca di lavoro e fortune lontano dai luoghi dell'infanzia. In questo contesto si inserisce il racconto dell'autore , che ha dato una forte valenza autobiografica a livello familiare ,esponendo il vissuto della storia e vita del padre prima e il vissuto della sua esistenza dopo. Tutto questo alla luce di due profezie fatte loro nel corso della loro giovinezza, le quali preannunciano lo svolgimento degli eventi. Era destino....era veggenza...? .... che tutto si sia svolto come dal racconto ? Questo è il dilemma lasciato aperto alla libera interpretazione del lettore. Ho letto con piacere il libro e sono rimasto impressionato favorevolmente .Mi è sembrato di vedere lo svolgimento dei fatti narrati e quasi di essere presente nei luoghi, quegli ambienti rurali e di campagna di fine 800 e buona parte del 900 quando la società ha subito notevoli trasformazioni via, via che prendevano piede i nuovi insediamenti industriali accompagnati dall'abbandono delle campagne di buona parte dei giovani contadini desiderosi di affacciarsi a una vita meno sacrificata nel lavoro; da qui nascono le nuove imprenditorie artigianali che col tempo si ingrandiranno fino diventare piccole e medie imprese ed infine....industriali. La tempra dell'autore si riconosce nei luoghi dell'infanzia descritti nella loro bellezza e crudità,che hanno contribuito a forgiare il suo carattere forte e taciturno che a volte è nascosto nella sua timidezza,ma che alla lunga fa emergere la sua gentilezza d'animo,impregnata di valori in cui la fede in Gesù Cristo e la protezione di Maria lo hanno accompagnato sempre nel corso della vita. Auguri da parte mia che ho avuto il piacere di conoscerti e condividere con te l'esperienza lavorativa in quel di Siracusa lontani dalle rispettive famiglie,accomunati dalle passeggiate serali lungo il corso Gelone.... isola di Ortigia e perché no anche al santuario della Madonna delle Lacrime !