Un' estate in Provenza

Sembra andare tutto bene tra Fern ed Aiden, almeno Fern ne è convinta, felice della sua vita matrimoniale e di passarla insieme al suo amore di sempre. Ma Aiden di punto in bianco lancia un’idea che la lascia esterrefatta, passare un anno, un anno intero, separati, e fare le cose che non sono riusciti a fare da ragazzi visto che si sono sposati presto. Aiden vuole viaggiare zaino in spalla, dove non sono mai potuti andare insieme a causa delle fobie di lei, e della famiglia ingombrante. Fern ama la sua famiglia, con i genitori, la sorella Hannah che tra poco inizia l’università ed il fratello Owen lontano perché si sta addestrando alla carriera militare. Hanno avuto bisogno gli uni degli altri per passare un brutto periodo, e Fern c’era per tutti. Ma Fern ama anche Aiden, e se il suo desiderio è viaggiare allora lei lo asseconda, anche se le costa fatica e tristezza passare un anno lontano da lui e da casa. Decide di passare il suo anno sabbatico in Francia, in una tenuta dove si tengono diverse attività, tra cui il corso di pittura che è quello che più Fern desidera provare, e come una specie di comune si contribuisce tutti con il proprio lavoro ed esperienza a seguire i visitatori paganti, in cambio di vitto ed alloggio. Fern si trova quindi a The Haven a seguire il corso di pittura di Nico, e fin da subito accadono due cose che proprio non si sarebbe aspettata. Si trova benissimo in quel luogo, non solo per la Francia e per l’aria che si respira, ma per le persone che lo abitano, che fin da subito la accolgono e la fanno sentire apprezzata. E poi c’è la pittura, fin dalle prime lezioni capisce di amare la pittura, l sensazione della tela bianca riempita con abili tratti, e scopre di avere un talento che non sapeva di avere, presa com’era dal lavoro nella vita quotidiana. Certo anche Nico, proprietario della struttura e suo insegnante di pittura, fa in modo che il suo anno ed il suo talento vengano ottimizzati ed espressi. Le insegna tutto quello che un pittore ha bisogno di sapere per lavorare in autonomia, come vuole fare Fern una volta tornata a casa. Certo, le manca la sua pazza famiglia, le manca Aiden con cui riesce a parlare di rado a causa ella cattiva ricezione, e le manca la vita che aveva. Ma in Francia ha trovato persone deliziose che la capiscono e la sostengono nella sua passione, persone che hanno bisogno di lei, e poi Nico, che h un passato travagliato ed un presente incerto, ma che da subito, forse per la comune passione per la pittura, entra in sintonia e si capiscono al volo, una persona con il quale tutti e due possono sentirsi liberi per la prima volta di aprirsi del tutto. Ma il tempo è agli sgoccioli, un anno è quasi passato, e Fern ha il timore che, una volta tornata a casa, non solo immersa nuovamente nella quotidianità non riuscirà più a ritagliarsi del tempo per dipingere, ma che questo anno abbia cambiato sia lei sia il marito, e dovranno riconoscersi e riamarsi di nuovo come quando si sono incontrati. Ho trovato questo libro molto carino, dove i sentimenti e le persone sono al primo posto, con problemi e sensazioni che è facile ritrovare anche in noi. Le ambientazioni sono descritte molto bene, i personaggi hanno caratteristiche e personalità ben definite e facili da immaginare, e tutta la storia, comprese le varie attività proposte nei corsi, sono ben narrate e facili da seguire. I fatti spazio temporali sono ben definiti e facili da seguire durante la lettura. Un libro davvero carino e ben scritto. Ma in fondo lo potevo immaginare, visto che Lucy Coleman è uno pseudonimo usato dalla bravissima autrice Linn B Halton per firmare alcuni dei suoi libri. Come sempre auguro a tutti voi una buona lettura, ed io vi do appuntamento alla prossima recensione librosa.