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Una storia emblematica sull'emigrazione e sull'ingiustizia della dittatura argentina.
«Una storia ben radicata nel tempo e nello spazio; perciò è anche una storia di emigrazione, di Italia e di italiani» – Giovanni Cerutti
«Gli immigrati fondarono stirpi vinicole italiane fuori dall’Italia con il loro modo contadino di relazionarsi con la terra. A tenerli insieme furono sapori, profumi, consistenze, paesaggi»
Il romanzo autobiografico prende avvio da rapimento, scomparsa e uccisione del nonno dell'autrice, alla cui famiglia la dittatura sottrasse la casa assieme a tutti i vigneti. La vicenda, tra passioni e dolori, è raccontata in prima persona con gli occhi di una testimone della tragedia collettiva vissuta dall'Argentina di quegli anni, ma è anche una storia italiana che racconta chi erano e come vivevano i nostri emigrati, che fondarono l'ancora fiorente industria argentina del Malbec.L'articolo è stato aggiunto al carrello
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