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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
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Nel complesso ben strutturato e interessante. Avrei preferito una scrittura più piccola per diminuire il peso del libro.
Banti descrive e analizza con perfetta capacità narrativa, di sintesi e d’interpretazione la storia della cultura di massa, dal suo sviluppo sino quasi ai giorni nostri. Wonderland è uno strumento fondamentale per decifrare la struttura alla base dell’infinità di prodotti culturali di massa che i media ci propongono oramai da più di un secolo, dai film, alla musica, fino alle recenti serie tv di successo. In più, l’autore presenta - in maniera forse ancor più profonda e avvincente - anche la storia delle diverse proposte “controculturali”: dal blues, alla beat generation, al prog; questo sino al momento di massima diffusione tra i giovani di tutto il mondo del “rock” e al suo successivo polverizzarsi in tante piccole isole sperdute nel mare della classificazione per generi (cioè settori di mercato) tipica della cultura mainstream. Consigliatissimo per: storici, appassionati di musica, di cinema e di letteratura contemporanea
Un'occasione preziosa di ripercorrere, attraverso una lettura scorrevole, piena di aneddoti e citazioni, un po' tutta la storia della cultura di massa con le sue parallele controculture. Si vede che l'autore, tra tutte le arti, ha una spiccata predilezione per la musica, alla quale dedica uno spazio tre volte maggiore rispetto a tutto il resto (troverete giusto un po' di cinema e storia del fumetto all'inizio e un po' televisione e pop art nei capitoli finali). Un viaggio storiografico e sociologico che però si ferma giusto prima di sbattere contro gli anni 2000, evitando perciò di addentrarsi nell'intricatissimo e delicatissimo panorama del mondo contemporaneo digitale (che probabilmente avrebbe richiesto altre 500 pagine).
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