Squadra Mobile Palermo. L'avamposto degli uomini perduti
Palermo tra il 1981 e il 1986 è la città che subisce la seconda guerra di mafia e che si prepara al maxiprocesso. Ma è anche la città che vanta un nucleo investigativo oltremodo valido, tanto da mettere paura ai corleonesi, che avranno necessità di eliminare quei poliziotti uno ad uno per proseguire la loro ascesa. Grazie alla testimonianza di Francesco Accordino, allora capo della sezione Omicidi, unico superstite, Alessandro Chiolo mette a fuoco in queste pagine gli uomini "perduti" di quella squadra Mobile - Roberto Antiochia, Ninni Cassarà, Natale Mondo, Beppe Montana, Calogero Zucchetto - che grazie alle voci dei familiari e di altri colleghi, emergono sotto il profilo umano oltre che professionale. Il contesto storico viene ricostruito tramite la lettura e l'analisi del "Rapporto Michele Greco + 161" , un documento unico, risultato delle intuizioni di quei professionisti su una Cosa nostra la cui struttura non era ancora conosciuta, le cui dinamiche risultavano di difficilissima interpretazione. Seguendo le evoluzioni di quelle indagini si arriva al "luogo naturale" in cui confluirono, e cioè quel "bunkerino", oggi divenuto "Museo Falcone Borsellino" grazie a Giovanni Paparcuri, scampato miracolosamente all'attentato di Rocco Chinnici e divenuto poi responsabile dell'informatizzazione dell'intero ufficio Istruzione, di fianco a Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Prefazione di Francesco La Licata.
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Anno edizione:2018
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