Lietofine. Il chiodo

La trama e' avvincente e sciolta ci si divincola facilmente tra i pensieri piu intimi di una realta agro-dolce della protagonista Carla, che all'alba dei suoi 40 anni inciampa in quella che si considera una delle piu complesse situazioni sentimentali: il divorzio. Ci si ritrova in una Milano dalla doppia faccia, come lo e' in fondo l'anima di Carla, una Milano ricca di vita, gente e colori che si va spegnendo nel riflesso di una protagonista asfissiata dai suoi stessi dolori, dai suoi dubbi, da quel suo futuro incerto e negato. I viaggi che affronta in Grecia sono l'andamento a specchio dei suoi tumulti, prima in mezzo alla gente ( caotica, mediocre, asfissiante) poi, in solitaria in una natura brulla, tra tante rovine antiche ( se ne riesce a percepire l'odore). Poi l'approdo forse a una qualche forma di consapevolezza personale e privata, che la rende perfetta cosi com'e, che ci piace, che e' bella, che appartiene un po'a tutti noi. Alla fine ci viene proprio da dire:" questa donna e' un portento!" Lettura consigliatissima.

Ho letto il libro tutto d'un fiato con piacere e leggerezza. E' una scrittura semplice ma non banale. Ho apprezzato il modo in cui la protagonista si prende cura di se', il suo spirito vitale, che si fa strada nella semplicita' del quotidiano e nell'amore per le piccole cose. Mi auguro di poter leggere al piu presto un altro libro di questa brava scrittrice.

Una lettura lieve ma non banale: Carla è stata lasciata dal marito. È arrabbiata, addolorata. Cerca vendetta. Ci prova. Ma poi piano piano, mentre cerca di sfuggire alla tristezza, di rifarsi con altre storie, di lasciarsi distrarre dalle amiche fidate, comincia a guardarsi dentro, a cercare di capire cosa vuole veramente...e allora il "chiodo scaccia chiodo" che cercava, può lasciare spazio ad altro. Una voce narrante ironica e dolente nel cui sguardo sul mondo possiamo riconoscere qualcosa di noi.