"Long Lost Suitcase" è il suo terzo progetto messo a punto con Ethan Johns come producer, dopo "Praise And Blame" nel 2010 e "Spirit In The Room" nel 2012; qui il gallese approfondisce l'esperienza con sonorità roots, che gli offrono la possibilità di dedicarsi alla sua grande passione per il Blues, il Gospel più genuino, l'R&B ed il Country. In questi brani Tom si esibisce con brio, ma riesce ad essere veramente grande quando ottiene effetti drammatici, emozioni forti, anche accompagnato solo da una chitarra acustica come nella cover di "He Was A Friend Of Mine", che interpreta con sincerità e convinzione. Chiunque dubitasse ancora della sua abilità come blues-singer, non deve far altro che ascoltare "I Wish You Would", "Factory Girl" degli Stones, "Bring It On Home" di Willie Dixon o "Everybody Loves A Train" dei Los Lobos, brani interpretati con spiccata personalità. In "Long Lost Suitcase", linearità e grinta sono sapientemente dosate e raggiungono l'equilibrio già offerto nei due Album precedenti, dimostrando la forza duratura di T.J. come interprete, nonché la sua determinazione nel registrare solo la musica che più conta per lui. Grande Album di musica roots.
Long Lost Suitcase
Long Lost Suitcase è il terzo album di una trilogia iniziata con Praise & Blame (2010), dove riscopriva le radici delle sue influenze musicali interpretando un repertorio Blues e Gospel, e Spirit In The Room (2012), raccolta più legata al Soul.
Long Lost Suitcase è un altro viaggio attraverso i suoi ricordi musicali, con un percorso che questa volta predilige brani che hanno avuto un impatto emotivo speciale durante la sua leggendaria carriera, con storie ed aneddoti particolari ispirati dalla scrittura della sua autobiografia Over The Top And Back.
Long Lost Suitcase mostra un amore infinito per la musica e il cuore e l'anima di un artista ancora una volta disposto a spingersi oltre i confini della pop music più ordinaria con la scelta di reinterpretare canzoni di artisti come Gillian Welch, Rolling Stones, Hank Williams, Los Lobos, Dave Van Ronk e Milk Carton Kids e la geniale produzione di un attento architetto di suoni come Ethan Johns.
Ma è il disco intero da ascoltare ed apprezzare con attenzione per capire che ci si trova di fronte ad un lavoro eccezionale.
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Disco 1
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