I luoghi e la polvere. Sulla bellezza dell'imperfezione - Roberto Peregalli - copertina
I luoghi e la polvere. Sulla bellezza dell'imperfezione - Roberto Peregalli - copertina
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Letteratura: Italia
I luoghi e la polvere. Sulla bellezza dell'imperfezione
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Descrizione


"La nostalgia è la nostra vita", afferma Roberto Peregalli nelle prime pagine del suo nuovo saggio. Ma ci può ancora essere nostalgia di qualcosa in questo mondo tiranneggiato da scopi da perseguire a ogni costo, da violenze legalizzate e da un eterno presente in pace con se stesso? Sì, a patto di ripensare oggetti, luoghi e persone da un altro punto di vista, quello del tempo che lascia tracce del suo passaggio per chi sa coglierle. E allora, la facciata di una casa si pone come il volto di una persona, una finestra diventa lo sguardo di un edificio, la sottile membrana fra interno ed esterno, e il colore bianco rivela la sua sacralità legata all'irrompere della luce, quella vera, non il suo doppio artificiale in quei "lego" impazziti che sono le moderne costruzioni imposte da una tecnica scriteriata. E così che il silenzio delle case, degli oggetti, dei luoghi resta "in disparte tra le pieghe del mondo senza cedere ai trucchi e alle lusinghe del progresso". E la nostra vita può ancora essere ritessuta secondo un orizzonte alternativo di senso. Dopo averci raccontato i segreti dell'invisibile per i Greci, Peregalli ci offre un'altra riflessione narrativa, tutta giocata sul filo di una memoria in cui il passato nelle sue innumerevoli sfaccettature ammaestra il nostro presente.

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Biblioteca di Babele
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Dettagli

153 p., ill. , Rilegato
9788845264115

Valutazioni e recensioni

  • Denise Ferrari

    Un libro che stupisce, incanta e racconta. Un elogio alla bellezza dell'essenziale, alle cose semplici e dimenticate che tramandano nel tempo la loro storia. Il concetto principale ricorda molto la cultura giapponese del wabi-sabi dove gli oggetti rovinati e rotti possono riemergere dalla "polvere". Perigalli applica questa teoria ai paesaggi desolati, ai i luoghi abbandonati e misteriosi, alle crepe dei muri e alle case dismesse: un libro che consiglierei ad architetti e interior designer, agli amanti della natura e a tutti coloro che vogliono "riscoprire con occhi nuovi" il mondo che ci circonda.

  • Il ritmo è pacato. Sobrio. Cadenzato con discrezione in una melodia che non invade, ma entra nel silenzio senza scomporlo. La frase si dispiega armonica, come l'onda di un mare calmo che accarezza la battigia senza rumore. Nel testo "I luoghi e la polvere", di Roberto Peregalli, troviamo malinconia, nostalgia, rammarico per un mondo in via di estinzione. La polvere del tempo è antagonista, in questo saggio singolare, un po' poesia e un po' romanzo, di un "mostro" che, nel corso dell'analisi, rivela il suo aspetto tentacolare. Personaggi votati alla sconfitta sono la luce, l'ombra, le forme antiche e vecchie, i muri sgretolati, le case abbandonate, e tutto ciò che miracolosamente si sottrae alla furia odierna dell'omologazione e affiora, ancora per poco, dalla diffusa indifferenza come un iceberg in acque tiepide, destinato a liquefarsi presto. L'universo dei mezzi toni, del chiaroscuro, dell'uso sentimentale della forma è in agonia, sopraffatto dalla pianificazione razionale di ogni intervento architettonico mirante a ribadire la supremazia dell'homo technologicus che tutto plasma, controlla e appiattisce nell'uniformità globalizzata, rompendo ogni rapporto con il passato, perché ne misconosce o ignora la storia. Così l'uomo, architetto cinico o miope della propria sorte, travolto dalla smania di competizione, in un'orgia irrefrenabile di esibizionismo, potere e denaro, elabora, progetta e dissemina per il globo ciò che è più scioccante, mirabile, strabiliante, a prescindere dai luoghi e dalle esigenze. Sventra, demolisce, mortifica. Poi edifica; ma non abita più il mondo, lo deforma. Non dialoga con il tempo, lo cancella. E perde anche la propria anima.

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Roberto Peregalli

1961, Milano

Roberto Peregalli nasce a Milano nel 1961. È laureato in Filosofia. Allievo dell’architetto Renzo Mongiardino con cui lavora per diversi anni, apre uno studio di architettura e decorazione alla fine degli anni ’80 in seguito in società con Laura Sartori Rimini. Lavora in Italia e all’estero. Firma le scene di alcune opere liriche. Ha collaborato con Condè Nast scrivendo articoli di cinema. Vive a Milano e (quando può) a Tangeri. Nel corso degli anni, allo studio Peregalli-Sartori si sono affidati in molti: anonimi committenti ma anche Cesare Romiti, Mike Bongiorno, Shel Shapiro, il magnate tedesco Burda, Vittorio Sgarbi (per il restauro delle sale di Palazzo Reale in occasione della mostra del Canova), Letizia Moratti. Che ha incaricato i due soci...

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