Ma liberaci dal male. Fenomenologia radicale e disincantamento del mondo
Esiste davvero il Male? Se non esistesse, non solo non esisterebbe neanche il Bene, ma non si porrebbe il problema del senso di tutto ciò che c'è. Invece, il fatto di vivere in un mondo disincantato (Weber) non ci impedisce di chiederci che senso abbia il rapporto tra vita e morte, noto e ignoto, passato e futuro: laddove insomma troneggia il problema del Male. Nella tradizione di metafisica ontologica prevalente in occidente (e non solo) esso fatica a trovare un posto credibile nella piramide dei valori dell'Essere; a maggior ragione poi se l'Essere è identificato con un Dio benevolo. Di qui derivano le aporie insuperabili di tutte le teodicee e le teologie a base ontologica. In questo libro se ne tenta il rovesciamento in favore di una prospettiva radicalmente fenomenologica (tanto da rifiutare anche l'ontologia di Husserl e di Heidegger): in virtù della quale si fa notare che per gli umani Dio esiste proprio perché essi sperimentano il Male, e solo dall'elaborazione di questa esperienza originaria si può pervenire a una concezione radicalmente de-mitologizzata della religione, di qualunque religione, e quindi in una prospettiva ecumenica. E a partire da questa si può finalmente ritrovare un cristianesimo profondo, privo delle usuali incrostazioni antropomorfiche, politeistiche e idolatriche.
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Anno edizione:2022
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In commercio dal:28 dicembre 2022
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