"Maigret" di George Simenon è un vero capolavoro del genere detective! Le indagini del commissario Maigret sono avvincenti e ricche di suspense. I personaggi sono ben caratterizzati, e l'atmosfera parigina aggiunge un tocco di fascino alla trama. Consigliato a tutti gli amanti del giallo e del mistero!" 🕵️♂️📘
Maigret
Non si può dire che sia contento, l'ex commissario di divisione Jules Maigret, di essere svegliato in piena notte, nella casa di campagna dove si è ritirato da quando è in pensione, dal nipote di sua moglie, giovane poliziotto imbranato che un testimone accusa di omicidio. Né è contento di dover abbandonare le sue canne da pesca e i suoi lucci per ritrovarsi, in un'alba gelata, a correre verso Parigi dentro un taxi per cercare di tirare fuori dai pasticci quell'imbecille di Philippe. Ed è ancor meno contento quando si rende conto di essere tagliato fuori dal mondo che per tanti anni è stato il suo, e di sentirsi "vecchio e privo di energie, di risorse e di idee".
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Autore:
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Edizione:9
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Anno edizione:1998
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Camillik 26 luglio 2023Bellino
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Renzo Montagnoli 24 giugno 2019
<<“Con questa ho chiuso” annuncia Simenon al suo editore esterefatto consegnandogli la diciannovesima inchiesta del commissario che, scritta a Porquerolles nel corso dell’estate 1933, ha intitolato semplicemente Maigret.>> Ma non è che l’autore belga si sia stancato del personaggio che fino a ora gli ha dato notorietà e ricchezza, tutt’altro, perché gli frullano per la testa tantissime idee che vedono all’opera il massiccio investigatore francese; e allora che senso può avere parlare di un Maigret in pensione per raggiunti limiti di età? Il motivo è più sottile e in parte anche edonistico, è che Simenon si sente in grado di scrivere romanzi ben più complessi, roba di un certo peso per la quale occorre anche un editore di un certo peso e in Francia allora, ma anche oggi, quale è se non Gallimard il sogno di tutti i narratori? Così accade, e quindi Maigret è un’opera che non rappresenta la fine di una fortunata serie, ma una sua brevissima sospensione, per lo scopo che ho detto, sospensione talmente breve che Simenon in tutta la sua vita scriverà la bellezza di 76 romanzi e 26 racconti dedicati alle inchieste del celebre commissario. Fatta questa doverosa premessa, devo rilevare che un Maigret in pensione, ritiratosi in provincia, induce a un sentimento incerto fra la tenerezza e la compassione. Lontano dal suo mondo, dalle sue indagini, è uno che cerca di adattarsi alla nuova situazione, ma anche lì provvidenziale arriva una sua richiesta d’intervento, per fare luce sull’omicidio di un poco di buono di cui viene incolpato un giovane poliziotto, che è figlio della sorella di sua moglie e quindi suo nipote. Le indagini non possono procedere come quando era in servizio, ma l’acume, la capacità di analisi psicologica sono rimasti inalterati e con l’aiuto anche di alcuni suoi collaboratori, tuttora in servizio, riuscirà a venire a capo di un caso complicato e pericoloso , tanto che rischierà lui stesso di essere ucciso. Il nipote, scagionato, tornerà al paesello, come anche il nostro commissario, ormai dedito a catturare altre prede, fra i quali i lucci del vicino fiume. Una lettura che è senz’altro gradevole.
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