La mano sinistra di Dio

Gli ingredienti giusti per una storia avvincente c'erano tutti, ma i personaggi mancano di profondità, abbondano le descrizioni inutili mentre invece alcuni eventi chiave vengono riassunti in poche parole di brevi flashback. Peccato davvero

Mi è piaciuto molto questo primo capitolo. A dire il vero non avevo capito si trattasse di una saga se non quando, a metà libro, sono andata a cercare informazioni sull'autore. È il primo libro che leggo con una trama del genere. I fantasy (a dire il vero thriller-fantasy in questo caso) non sono esattamente il mio genere ma questo mi è piaciuto..spero sia il primo di una lunga serie. È risultato molto scorrevole e di piacevole lettura, tant'è che leggevo tre o quattro capitoli di fila. Alcune parti sono state davvero avvincenti e per niente banali. L'ho gradito molto. Non sono però riuscita a capire dove/quando la storia si svolgesse, ma non importa. Inutile dire che i Redentori pagina dopo pagina mi suscitavano un nervoso indescrivibile. Davvero. La parte migliore è stata l'assassinio del Redentore Picarbo e la fuga di Cale, Henri e Kleist. IdrisPukke è stato senza dubbio il mio personaggio preferito, l'ho trovato molto simpatico, anche se di lui l'autore rivela poco e niente (forse nel secondo capitolo..); ho trovato, invece, irritante Arbell, non riesco a capirne il motivo, oltre naturalmente al fatto che alla fine ha tradito Cale, il che può essere anche concepito in fondo. Il 34esimo capitolo, però, mi è sembrato un po' ingarbugliato e pesante. Più che altro mi ha messo ansia la descrizione terribilmente accurata della misera disfatta dell'esercito dei Ferrazzi. Erano più organizzati, più numerosi..eppure hanno perso. Mai me lo sarei aspettato. Bel colpo di scena devo dire. Il finale in sospeso mette una gran voglia di scoprire come andranno a finire le cose. Ah, bellissima la copertina (che è stata la prima cosa che mi ha colpita). Non vedo l'ora di leggere il secondo volume.

La mano sinistra di dio è un romanzo fantasy ma neanche troppo in cui l'autore narra della vita di alcuni ragazzi costretti a vivere in una vera e propria prigione, senza i diritti fondamentali dell'uomo e obbligati a subire costantemente un indottrinamento religioso invasivo. Ovviamente l'autore riporta la sua infanzia in questo libro, seppur portandola agli estremi. Lo stile è apprezzabile e anche la trama non è male, seppur con alti e bassi. La qualità dell'edizione non è granché ma è proporzionale al prezzo a cui questo prodotto è distribuito.