Credere nei propri sogni e farlo con tutte le forze, nonostante non ci sia nessuno ad appoggiarti. Questa è la storia, intensa e travolgente, di Martin Eden. Cosa siamo disposti a fare quando i desideri sembrano impossibili da avverare? A quali compromessi siamo disposti a scendere? E una volta raggiunto il nostro sogno, la felicità è davvero garantita?
Martin Eden
"Martin Eden" è stato definito uno dei "libri arrabbiati della letteratura americana". La trama è una "fabula" intensificata dell'apprendistato di scrittore di London stesso, ma trascende l'autobiografismo per la sua capacità di cogliere con immediatezza contrasti e contraddizioni collettivi e sociali caratteristici della società americana di fine secolo: una società nata dal grandioso sforzo pionieristico, felicemente materialista, tesa nello sforzo di conquistare i beni del mondo e a cui il socialismo appare come una dottrina povera, "remota e poco attraente".
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Autore:
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Edizione:12
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Anno edizione:2002
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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cate27 04 ottobre 2025
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Rita Pellegrini 22 aprile 2021
Libro consegnato in perfetto stato e celermente
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ANDREA TOSCHI 16 maggio 2016
Credo che a tutti sia stato insegnato, a più riprese, che bisogna prestare attenzione a non confondere la biografia di un autore con i suoi personaggi. Anzi i fatti della vita di uno scrittore non andrebbero quasi presi in considerazione, va sempre considerato il distacco tra questi e quelli filtrati attraverso una lente narrativa, creati nella sua mente. Per quel che mi riguarda: nel caso di “Martin Eden” ho fatto il mio solito giochino, di cercare di sovrapporre persone e avvenimenti riguardanti la vita di Jack London con quelli contenuti nel libro. La vicenda si presta a questo, considerando le origini di J.L., i tentativi letterari dopo il “vagabondare” e i lavori saltuari, prima di ottenere il successo. Inoltre pare che nella sua storia ci sia stata una “Ruth”. Sicuramente le situazioni non coincidono, ma certe descrizioni di abbandoni e resistenze, sogni e concretezza, anche di cerchie sociali diverse e relazioni incrociate: non potrebbero avere lo stesso odore di verità, se non ci fosse stata una lei simile, con quel tipo di carica emotiva che poteva conferire a una cena in un certo ambiente, piuttosto che alla ricerca spasmodica di un riconoscimento culturale. Di conseguenza ci sono anche il linguaggio vivido, osservazioni e dettagli con sapore di realtà, potenza e freschezza. Ci sono poi nella trama frequentazioni artistiche e di “pensatori poveri in canna ma liberi”, l’elaborazione di uno “pseudosocialismo darwinista” che si confronta con il loro, i rapporti con giornali e riviste e i loro direttori… Tutto mi fa pensare a situazioni reali che London ha sicuramente vissuto. Ma ciò non è né necessario né sufficiente, per dire che questo è un grande libro, e che vi consiglio di leggerlo.
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