Siamo a Kyrenia, nell’isola di Cipro, nel 1974, quando l’invasione turca stravolge ogni certezza. Ma la guerra, qui, è solo lo sfondo aspro e inclemente su cui si muovono le emozioni laceranti di due anime legate da un amore segreto, proibito, eppure indelebile: Koki, una giovane donna cipriota che ha sfidato le convenzioni, e Adem, il soldato turco che un tempo le aveva donato l’amore e poi, nel silenzio, se n’era andato. Koki è il cuore pulsante di questa storia. Una figura forte e vulnerabile al tempo stesso, che si è vista tagliare fuori dalla comunità per aver scelto – o forse solo subito – un destino che non le è stato concesso spiegare. Il peso della vergogna, del giudizio, dell’abbandono sono ferite che nessuna guerra può eguagliare. Eppure, Koki non si piega: continua a vivere, lontano da chi la disprezza, con la dignità che solo chi ama profondamente può conoscere. La sua maternità, vissuta in solitudine, diventa uno spazio di resistenza e bellezza. Lefteri riesce a raccontare con grande finezza il dolore della marginalizzazione femminile, di come una società patriarcale punisca più la donna “colpevole” di amare che l’uomo assente. Ma proprio quando la guerra devasta le case e le abitudini, Koki trova la forza di ricostruire la sua verità, non per giustificarsi, ma per riappropriarsi della propria storia. Adem torna a Kyrenia come soldato d’occupazione, ma in realtà cerca molto più di un nemico da combattere: cerca Koki, cerca se stesso. La sua è una discesa nei ricordi, tra case conosciute e visi cambiati, tra ciò che ha lasciato e ciò che avrebbe potuto essere. Ogni passo che muove nella città occupata è una preghiera per il perdono e una speranza: quella di conoscere il figlio che non ha mai visto, di colmare il silenzio con la verità. “Una mattina di sole” è il racconto struggente di come due popoli – e due cuori – possano trovarsi separati dalla storia, eppure uniti dal sentimento più umano e più pericoloso: l’amore. Continua sul blog...
