Questo romanzo è così riccamente presente nel mondo. È così pieno di bellezza e umanità. Nel suo stile discorsivo e nella sua attenzione alla storia vissuta mi ricorda AUSTERLITZ di Sebald, ma la voce narrativa qui è più calda. È il tipo di scrittura che ti fa sedere e prestare attenzione, non solo alla storia, ma anche a questa vita che stai conducendo. Per notare le cose in un modo nuovo. Per chiedersi. È il tipo di scrittura che ti fa capire che l'ordinario è, in effetti, straordinario. Sono molto felice di aver letto questo libro.
Memoria della memoria
Mostrare tutto. Nascondere tutto. Custodire per sempre.
«Un libro grande e meraviglioso, inafferrabile, traboccante di nomi, di personaggi illustri e sconosciuti, di eventi, di problemi, di domande, di storie» - Franco Cordelli, la Lettura
«Il romanzo russo più importante del 2017. Un libro estremamente personale in cui l'interpretazione del passato si rivela parte di una trama altra, più politica: come possiamo venire a patti con noi stessi nel presente» – GQ
«È l'invito ad accompagnare Marija Stepanova nel suo viaggio attraverso la landa dei morti per tornare poi al presente. Niente di meno e niente di più» – Süddeutsche Zeitung
«Marija Stepanova ha trasformato i morti nei suoi coautori. Il risultato è un libro sconosciuto finora in Russia» – Novaja Gazeta
La morte di una zia, un viaggio nel paese d'origine al limitare della steppa russa, miriadi di oggetti, fotografie e cartoline che si trasformano in grimaldelli per aprire lo scrigno della memoria famigliare e personale: storie d'amore, diari di viaggio, riflessioni sulla fotografia e sul dolore si fondono in una voce unica e ammaliante che ripercorre vicende umanissime ai margini della grande Storia. Al centro di tutto c'è una famiglia di medici, architetti, bibliotecari, commercialisti e ingegneri che hanno cercato di condurre un'esistenza tranquilla, per nulla spettacolare, e che pur vittime di violenze e persecuzioni sono riusciti a sopravvivere agli orrori del XX secolo. Com'è stato possibile? Per rispondere a questa domanda Marija Stepanova ha attinto a una biblioteca perduta e ritrovata di ricordi e li ha messi in dialogo con Barthes, Sebald, Sontag, Blok, Proust, con un linguaggio lirico e lieve che segna un passo avanti nell'evoluzione della forma narrativa contemporanea.
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Anno edizione:2020
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Elf 07 gennaio 2025Uno dei preferiti
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