Tutti i siti vi segnaleranno come prima opera di rilievo dell'autore, Akira Kurosawa, il titolo successivo a questo, ovvero l'angelo ubriaco. Ma se si trova il tempo di approfondire il contesto di quest'opera, si coglie l'immensità, non solo di questo film ma del cinema in generale. La storia è semplicissima: Due poveri sono innamorati e si incontrano la domenica per stare insieme, fra momenti speciali e difficoltà date dalla loro situazione economica e sociale che culminano in un senso umano e di rapporto fra i due da sogno, regalandoci forse il bacio più bello della storia del cinema nella sua totalità. Ora pensate che non solo che il regista aveva dovuto scontrarsi con il suicidio del fratello (avvenuto a causa della perdita del lavoro sempre nel mondo del cinema) con la seconda guerra mondiale e il Giappone imperialista (di una freddezza difficile da immaginare) ma il film esce poco tempo dopo la caduta delle bombe di Hiroshima e Nagasaki. Rendetevi conto dell'immagine che passa da questa storia su uno sfondo di un Giappone distrutto che non è solo quella dell'umanità, di una sensibilità che sopravvive anche a una forse fine del mondo. Allora il cinema con questo film diventa non solo un'arte, ma una possibilità. Non so se mi son spiegato, ma se questo è arrivato a me che ho ventisei anni, quasi un secolo dopo, allora forse vi fa capire perchè questo film sia un capolavoro
