Mezzadri, pescatori e operai. Il lavoro nelle Marche dall'Unità a oggi
Nelle Marche degli ultimi cinquant'anni il lavoro, inteso come oggetto di indagine, ha vissuto stagioni alterne. Da variabile virtuosa, in grado di favorire lo sviluppo del modello dell'industria diffusa grazie a marcate qualità degli addetti (alta tolleranza allo sforzo, larga condivisione del know how, solidarismo ecc.), qualità le cui radici sono state variamente rinvenute nella tradizione mezzadrile e in quella dell'artigianato urbano, il lavoro si è visto via via declassato a problema. La crisi mondiale del 2008 si è abbattuta con particolare violenza in questa regione, dove la chiusura di imprese e stabilimenti produttivi ha innalzato il tasso di disoccupazione più di quanto non abbia fatto nel resto d'Italia. Al dramma dei lavoratori espulsi a causa della depressione esplosa nel decennio scorso si aggiungono ora gli effetti della pandemia influenzale. In poche settimane, lo shock provocato dalla propagazione del virus ha sconvolto un assetto già precario e si può immaginare che conseguenze ben peggiori matureranno nei mesi a venire. Un motivo in più per riflettere sulla lunga strada percorsa dal lavoro nelle Marche a partire dall'Unità, come fa questo libro.
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Anno edizione:2020
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In commercio dal:24 settembre 2020
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