La mia vita non proprio perfetta

Katie si è trasferita a Londra per lavoro e per vivere quella vita da copertina che ha sempre sognato. Le cose però non procedono come da lei sperato e all’improvviso la sua dispotica dirigente la licenzia. Katie non sa che fare e torna in campagna ad aiutare i genitori a gestire il glamping di famiglia. Ma ecco che all’improvviso arrivano Dimiter, la sua ex capa, e poco dopo anche Alex, il manager dell’azienda. La vacanza di Dimiter si trasforma in un incubo, deve infatti salvarsi dal licenziamento. Ce la farà? Katie l’aiuterà? Questo è un racconto che vuole spronare le persone a seguire i propri sogni, a non arrendersi e a capire che non tutto è davvero come sembra. Nonostante il messaggio positivo, la storia in sé è abbastanza scontata e il finale prevedibile.

La mia vita non proprio perfetta è un chick lit che ha per protagonista Katie, una ragazza di campagna che sogna di vivere a Londra e di affermarsi lavorativamente. Purtroppo è l’ultima ruota del carro nella società per cui lavora, il suo capo non si ricorda nemmeno di lei, condivide l’appartamento con strambi coinquilini e fa fatica ad arrivare a fine mese. Le cose, però, stanno per cambiare quando… Era da un po’ di tempo che non leggevo un libro della Kinsella e va bene così perché per certe caratteristiche le protagoniste femminili si somigliano tra loro. La storia è raccontata in prima persona dal punto di vista di Katie, una ragazza intelligente, ambiziosa e disposta a tutto ma tende spesso a raccontare frottole e a voler cambiare se stessa pur di realizzare il suo sogno. E questo suo atteggiamento, purtroppo, la fa ritrovare in situazioni imbarazzanti. Ho apprezzato il messaggio che voleva lanciare l’autrice. Che la vita perfetta non esiste. Che anche la persona che sembra avere tutto, può avere problemi e non essere felice. Che sui social è facile dare una falsa immagine di sé. Il risvolto romantico è messo in secondo piano in questa storia (un po’ mi è dispiaciuto) ma mi aspettavo che fosse almeno un po’ più realistico. Il romanzo in realtà si divide in due parti. Nella prima vediamo Katie alle prese con la sua vita di città e il lavoro mentre nella seconda la vediamo tornare alle sue radici. Lettura molto leggera anche se in alcuni punti l’ho trovata un po’ lenta (dettagli che potevano essere eliminati) e il finale è probabilmente troppo irrealistico. Non rientra tra i miei preferiti della Kinsella ma resta un romanzo piacevole.

Libro che ti porta con i piedi per terra e nella sua semplicità e leggerezza ti fa comprendere molto bene l'importanza di essere sempre se stessi