Il miglio verde

il mio libro preferito di king… bellissimooo

Un libro che lascia il segno, intenso e scorrevole sin dalle prime pagine. Conosciamo la storia attraverso il manoscritto di Paul Edgecombe, che negli anni 30 è stato capo delle guardie del braccio della morte del carcere di Cold Mountain. Man mano incontriamo svariati personaggi, tra cui le guardie carcerarie, che si impegnano a rendere più serena possibile la permanenza dei detenuti nei loro ultimi giorni prima di percorrere "Il miglio verde", il corridoio che conduce alla sedia elettrica. Il racconto è un'incredibile sintesi di crudeltà è umanita, vita reale e eventi sovrannaturali, paura, pregiudizi, dubbi, sofferenza ma anche pentimento, fede e speranza, un susseguirsi di eventi che sconvolgono le vite dei personaggi. Momenti carichi di drammaticità si alternano a momenti di spensieratezza, grazie ad esempio a Mr Jingles, che diventa il filo conduttore attraverso cui si manifestano eventi incredibili. L'autore ha reso credibili tutti gli elementi fantastici, in una storia molto attuale.

Che dire, non credo di aver mai singhiozzato leggendo un romanzo come mi è accaduto con “Il Miglio Verde”, ho fatto anche preoccupare il mio compagno che, una volta resosi conto del motivo per cui fossi in quello stato, mi guardava allibito. Affronta temi importanti come il razzismo, la crudeltà, ed è spunto di importanti riflessioni sulla pena di morte, quindi sull’importanza della vita, sulla solidarietà, e su come venga esercitata la giustizia.