Le mille e una notte è un classico della letteratura antica araba. I racconti non sono stati tutti trovati, quindi non aspettatevi tutte le mille storie... In questa versione non vi sono alcune delle storie aggiunte e più conosciute come Alibabà e Aladino, ma certamente non manca la possibilità di conoscerne molte altre seppur meno note. Questa raccolta di racconti basati su antichissime storie inizia grazie alla scaltrezza di Shahrazād, figlia del visir che per far finire la mattanza di vergini del regno per mano del Re Shahriyâr, decide di donarsi come sua sposa e per evitare la morte, inizia a raccontargli una serie interminabile di storie incastonate l’una nell’altra in un sapientissimo gioco di scatole cinesi. Una lettura che ho effettuato a più riprese perché seppur alcune delle storie risultano affascinanti e travolgenti, personalmente le ho trovate eccessivamente ripetitive., soprattutto se lette con continuità. Questa versione è composta da circa 1500 pagine che seppur ben modulate, grazie ad una divisione in parti e ad una introduzione ad ognuna delle parti, risulta comunque impegnativa. Chiaramente bisogna tenere di conto dei tempi in cui tali testi sono stati scritti, delle numerose traduzioni e abbattere l'idea che abbiamo del mondo arabo. Per questo e altro non concordo con alcune recensioni in cui mi sono imbattuta e che non hanno tenuto di conto di queste e altre sfaccettature... Non credo sia una lettura adatta a tutti, ma sento di consigliarla a coloro che amano i classici.
Le mille e una notte
Da un codice del XIII secolo Rene Khawam ha recuperato un gioiello della letteratura araba. È il testo che gli studiosi giudicano "il più antico e il migliore", lo stesso che leggevano i califfi, i visir, i mercanti e le donne dei grandi secoli della civiltà araba. Libero da aggiunte arbitrarie, contaminazioni, interventi e censure, nella sua forma autentica "Le mille e una notte" riacquista il suo fascino originario. A tessere questa sterminata e labirintica trama di storie è Shahrazâd, eroina del racconto che fa da cornice alla raccolta, e affascinante odalisca penetrata da secoli nell'immaginario occidentale. Per scampare alla condanna dello spieiato re Shahriyâr, che intende vendicare sulle vergini del suo regno il tradimento subito, Shahrazâd sfrutta le doti dell'affabulazione offrendogli notte dopo notte racconti straordinari, rinchiusi l'uno nell'altro come in un sistema di scatole cinesi. Rapito dalla magia della narrazione, e dal fascino della cantastorie, il sovrano dimentica le ragioni dell'odio e annulla la condanna. Le parole di Giorgio Manganelli presentano e interpretano in modo il lavoro dei traduttori.
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2009
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Cri83 31 agosto 2023Tante storie...
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