Un ottimo thriller che ravviva l'interesse pagina per pagina, creando la voglia di scoprire al più presto il famigerato serial killer. La musica ha una sua importanza nella vicenda, infatti, la storia è come se seguisse uno spartito musicale...consigliato.
Parigi, chiesa armena di Saint-Jean-Baptiste. Nell'aria riecheggiano ancora le terrificanti grida dell'esule cileno Wilhelm Goetz, organista e direttore del coro di voci bianche, appassionato cultore del Miserere di Gregorio Allegri. Il corpo dell'uomo giace ormai inerte in una pozza di sangue, riverso sull'organo, i timpani perforati con indicibile violenza. Accanto al cadavere, le impronte di un bambino. Lionel Kasdan, parrocchiano di quella chiesa e poliziotto in pensione, segugio d'altri tempi, testardo quanto acuto, è il primo ad accorrere sulla scena del delitto, un delitto apparentemente inspiegabile, considerata la reputazione di Goetz, un uomo tranquillo e riservato, dedito solo alla musica con una passione quasi maniacale. Ma dietro quell'immagine immacolata ben presto Kasdan, insieme a Cédric Volokine, poliziotto della Squadra protezione minori, capisce che c'è ben altro, Ci sono rapporti ambigui e oscuri che Goetz instaurava con gli allievi del coro, ma non solo. Ci sono anche verità inconfessabili, ferite insanabili risalenti agli anni della dittatura in Cile. E mentre prosegue l'indagine, gli interrogativi si rincorrono: Goetz era veramente un testimone contro i torturatori del regime di Pinochet o un attivo collaboratore dei fascisti? Le risposte vanno trovate, e in fretta, perché i delitti si susseguono, uno dopo l'altro, tutti orchestrati secondo le stesse modalità.
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Anno edizione:2010
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FRANCESCA RAPISARDA 20 dicembre 2016
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Anche in "Miserere", Jean-Cristophe Grange non scherza: come sempre, l'autore ci delizia con cambi frequenti di argomento, stile di scrittura e ambientazione; il risultato dei suoi lavori sono sempre trame incalzanti, scene mozzafiato e risvolti inaspettati ad ogni capitolo. In questo romanzo, la storia parte subito in accelerazione, con l' uccisione di un musicista, con i timpani perforati, in un modo talmente misterioso ed oscuro che, solo dopo molto tempo (e molti momenti drammatici) dopo, i poliziotti inizieranno a capire l'orrore che vi si cela dietro. I due protagonsiti, ben tratteggiati, sono personaggi che non si può non amare: entrambi tormentati, hanno una zavorra di passato così pesante da portare che saranno giustificati anche nelle azioni più terribili. Inoltre, i riferimenti storici e culturali sono molti ed importanti: la dittatura cilena di Pinochet, i rimandi musicali, le note del Miserere di Allegri; il tutto incastonato in un'atmosfera cupa, barocca e piena di fascino.
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Emiliano Giusti 10 settembre 2010
Di Grangé avevo già apprezzato "Il giuramento" e anche questo "Miserere" si attesta su livelli più che buoni. Atmosfere modernamente noir per un libro che mantiene sempre alta la tensione. Memorabile il personaggio di Cedric Volokine, in teoria un personaggio negativo essendo un poliziotto drogato, ma descritto così bene che entriamo direttamente nelle sue sofferenze e non possiamo non fare il tifo per lui.
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