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Anno edizione: 2009
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I marchi del lusso tirano, è il caso di Bulgari e Tod’s dagli ultimi bilanci, ma tutto questo, però, non basta a rilanciare i consumi. C’è poco da fare: le famiglie hanno pochi soldi da spendere. E allora l’industria frena. I beni di lusso, invece, vanno controcorrente. La crescita c’è, eccome. Possibile? Sì, possibile, per almeno due buone ragioni, spiegano gli esperti. La prima è che nei Paesi occidentali la forbice tra ricchi e poveri si allarga sempre di più. I ceti benestanti hanno consolidato la loro posizione nei confronti delle famiglie meno abbienti. Il divario si è allargato per effetto della crisi e i consumatori con il reddito più elevato sono riusciti a salvaguardare, quando non ad aumentare la loro capacità di spesa. Questo però non basta, da solo, a spiegare la gran ripresa del lusso. LA MISURA DELL'ANIMA, ci spiega perchè questa forbice continua a portare guerre e disordini, dalla Tunisia all'Egitto. Ma costringe anche le civiltà occidentali a vivere in una condizioni di estrema precarietà, che alla fine, e questo è veramente curioso da leggere, tocca tutti i ricchi quanti i poveri. Abbassando le aspettative di vita, moltiplicando malattie quali ipertesione ed ansia, incidendendo nella qualità della vita anche delle persone più agiate. In sostanza la sperequazione dei redditi, non solo è un'ingiustizia sociale, ma ha dei costi immensi che gli Stati sostengono curando la l'effetto ma non la causa. I soldi del Welfare potrebebro essere impegati meglio, attuando correttivi strutturali, insomma un libro molto interessante e di strettissima attualità.
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