“Molto rumore per nulla” è una commedia romantica in cinque atti. I personaggi non sono pochi, ma sono facilmente riconoscibili. Shakespeare in meno di cento pagine, presenta una commedia che se sotto molti punti di vista è prevedibile, trova la sua peculiarità non tanto nella trama, ma nei singoli personaggi. Siamo a Messina e due sono le storie che s’intrecciano. Da una parte, il colpo di fulmine fra Ero e Claudio e dall'altro l’amore litigarello fra Beatrice e Benedetto. Ma l’happy end si dovrà scontrare con la calunnia e l’inganno dell’uomo che con il suo zampino cerca di trasformare una commedia in una tragedia. Se, come dicevo, la storia può sembrare davvero molto banale e prevedibile, i singoli protagonisti di certo non lo sono. Uno Shakespeare che consiglio a tutti, si legge velocemente e per gli amanti dell’autore è imperdibile.
Molto rumore per nulla. Testo inglese a fronte
"Grazie alla complessità e flessibilità della struttura, alla ricchezza dei toni, alla varietà dei personaggi, la commedia pulsa di una incantevole vitalità. Nella velocità straordinaria di una lingua spiritosa, ironica, frizzante, il mondo di Messina brilla per sofisticazione e varietà. Articolato e ricco è quel mondo, anche di ombre. C'è il principe e c'è il servo, il fool, il clown, il nobile, il cortigiano, il villain, il buono e il cattivo, il giusto e lo sciocco, tutti vicini, tutti insieme, nella stessa sarabanda. Molteplici le voci e i toni. E perfetto l'incastro... Tanto per fare un esempio, se è vero che c'è in commedia un carattere melanconico, come il saturnino Don John, a equilibrare la bilancia zodiacale degli umori, ecco Beatrice, nata, come lei stessa annuncia, sotto una stella ballerina. Della danza delle stelle Beatrice ripete il passo nell'allegria che sprizza da lei da tutti i pori, ma soprattutto trionfa nella lingua. I battibecchi tra lei e Benedick sono la fonte principale della vitalità comica della commedia. Dà gusto assistere all'esuberanza inventiva, all'iperbole scherzosa dei due giocolieri. Non a caso il re Carlo assegnò un nuovo titolo alla commedia: Beatrice e Benedick. Così la chiamò, assumendo a trama principale, quella che è in verità la trama secondaria." (dall'introduzione)
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Anno edizione:2009
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FRANCESCA CAPRA 24 novembre 2010
"Molto rumore per nulla" è una commedia shakespeariana da riscoprire. La commedia, troppo spesso adombrata dalla più popolare 'bisbetica', mostra due distinti modi di percepire l'amore. C'è l'amore basato su ciò che gli occhi vedono, ma a volte si sa, gli occhi possono ingannarci.. e poi c'è l'amore basato sul rispetto dell'ingegno altrui, molto più profondo ma difficile da confessare. Insomma una commedia degli equivoci in grado d'intrattenere solo come Shakespeare sapeva fare.
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