L'impianto thriller è poco più di un pretesto per conferire una buona leggibilità da romanzo a quella che a tutti gli effetti ci appare come un'opera storiografica. Con dentro una tesi molto forte: l'appeasement britannico, incarnato dal primo ministro Neville Chamberlain, non fu una resa prematura e incondizionata alle mire espansioniste di Hitler ma piuttosto una politica che consentì all' Inghilterra di guadagnare tempo, procedere al riarmo e abituare la popolazione, per lo più pacifista perché viveva ancora nel ricordo tragico della Grande Guerra, alla possibilità di un nuovo conflitto. Il libro di Harris è interessante proprio perché ci fa vedere dal di dentro come si dispiega questa azione diplomatica tra le due cancellerie, britannica e tedesca, con al centro i due protanisti assoluti, Chamberlain e Hitler. Il primo che con astuzia e determinazione quasi impone la pace al riottoso leader tedesco, propenso al conflitto armato per la questione pretesto dei Sudeti. Insomma una rivalutazione postuma ma sostanziale del coniglio Chamberlain da sempre contrapposto al leone Churchill. Si tratta di libro che appassionerà più gli amanti di storia del Novecento che non quelli di spy story.
Settembre 1938. Hitler vuole la guerra. Chamberlain vuole a tutti i costi preservare la pace. Alla conferenza di Monaco si gioca il tutto per tutto. E il mondo sta con il fiato sospeso.
Settembre 1938. Hugh Legat è uno degli astri nascenti del Servizio diplomatico britannico e lavora al numero 10 di Downing Street come segretario particolare del primo ministro, Neville Chamberlain. L'aristocratico Paul von Hartmann fa parte dello staff del ministero degli Esteri tedesco ed è in segreto un membro della cospirazione anti-Hitler. I due uomini, che si erano conosciuti e frequentati a Oxford, non si sono più visti né sentiti per sei anni, fino al giorno in cui le loro strade si incrociano nuovamente in circostanze drammatiche in occasione della Conferenza di Monaco, un momento cruciale che definirà il futuro dell'Europa. Entrambi si ritroveranno di fronte a un grave dilemma: quando sei messo alle strette e il rischio è troppo alto, chi decidi di tradire? I tuoi amici, la tua famiglia, il tuo paese o la tua coscienza? Nella tradizione di Fatherland, che ha reso famoso Robert Harris in tutto il mondo, Monaco è un romanzo di spionaggio basato sui fatti reali che hanno cambiato il corso della storia, che parla di tradimento, coscienza e lealtà ed è ricco di dettagli e figure chiave dell'epoca – Hitler, Chamberlain, Mussolini, Daladier –, raccontati in maniera vivida e cinematografica.
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Anno edizione:2018
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roberto basilico 10 maggio 2018
nuovo libro di Harris ambientato nella Storia. a differenza di fatherland ambientato in una ipotetica Germania nazista del futuro, questo si svolge nei giorni della Conferenza di Monaco che rinvio lo scoppio della seconda guerra mondiale. Qui viene rivalutata la figura del primo ministro inglese Chamberlain, figura in genere considerata titubante accomodante con le richieste di Hitler. Sul fondo di una reale ambientazione storica si svolge u tentativo di collaborazione con la nascente Resistenza tedesca e quindi un filone di spionaggio. Molto bello
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