Tabula Rasa Elettrificata

L'opera e' ispirata ad un viaggio in Mongolia di Ferretti e Zamboni, dunque e' una sorta di "impressione di viaggio" in musica. Solo che, nella fattispecie, i viaggiatori ed il tema del viaggio sono abbastanza particolari, cosicche' alla fine ci si trova a che fare con un affresco sterminato tra occidente, oriente, comunismo e "libero mercato", tanto che l'immagine che da' il titolo al lavoro e' quella della Mongolia attuale (senza quasi piu' monasteri, ma i fili dell'alta tensione), nonche' la visione folgorante che Ferretti suggerisce del moderno animo occidentale. Un deserto, da cui tutto o quasi e' al fine raso al suolo, con sopra dell'elettricita'.

Il canto del cigno del progetto nato dalle ceneri dei C.C.C.P. è uno splendido disco rock che spazia dall’elettricità occidentale alla sinuosità asiatica, rendendo partecipe l’ascoltatore di un viaggio emotivo e creativo che parte dall’Emilia, approda a Ulan Bator e fa poi nuovamente ritorno sull’appennino. Trainato da “Forma e Sostanza”, l’album offre altre perle quali “Forme e sostanza”, “Accade” e la conclusiva “Mimporta nasega” che garantirono al disco, un tour di grande successo. A differenza delle prove precedenti il suono si fa meno aggressivo e più levigato, così come i testi che risultano più poetici e meno polemici rispetto a quanto ascoltato nel precedente “Linea Gotica”. Pietra miliare del rock nostrano, T.R.E. non può mancare nella collezione di qualsiasi amante della musica di assoluta qualità.