The Sophtware Slump on a Wooden Piano

Jason Lytle aveva in mente un progetto preciso quando ha deciso di registrare nuovamente le canzoni di “The Sophtware Slump”. Venti anni fa ha realizzato questo disco ormai classico nel suo studio casalingo raffazzonato, mentre per questa nuova edizione incentrata sul pianoforte Lytle aveva girato tutta Los Angeles, testando tutti gli studi e pianoforti disponibili alla ricerca del suono perfetto. Ma come spesso accade anche ai piani migliori, il fato ci ha messo lo zampino ed è arrivata la pandemia del Covid a far saltare tutti i progetti. Così, due decenni dopo aver realizzato un capolavoro casalingo, Lytle si è ritrovato di nuovo a registrare quelle canzoni nel suo appartamento, cercando un’isola di tranquillità mentre era circondato dal caos, figurato e reale. «Mi sono fatto un elenco di cose a cui porre attenzione – spiega Lytle – Traffico, abbastanza forte dalle 8 alle 10, e poi dalle 2 alle 5. Elicotteri, camion della spazzatura, tosaerba, motociclette, auto sportive, tante berline di lusso senza marmitta e pappagalli». Lytle ride della sfida di reinventare questo album e di come in vent’anni non sia cambiato molto: «Eccoci qui, proprio come ai vecchi tempi: se vuoi che qualcosa sia fatto bene, devi farlo da solo».