Nata per te. Storia di Alba raccontata fra noi

Ci voleva un libro che mettesse al centro una delle più intricate questioni che travagliano la burocrazia italiana quando si parla di adozioni. Un libro che affrontasse a viso aperto, tramite una storia vera, il dibattito sulle adozioni per le persone single, ricordando come ci siano tuttora discriminazioni sul piano normativo tra eterosessuali e gay, come se non bastasse essere persone integre per sperare di ottenere l'affidamento di un bambino. Il libro risponde quindi ad un'esigenza narrativa collettiva e spiega molto chiaramente il percorso fatto da Luca per poter prendersi cura di sua figlia Alba: un percorso frastagliato, travagliato, pieno di ostacoli e di lotte da intraprendere, un percorso che inizia in netta salita non tanto perché si tratta di adottare una neonata con sindrome di Down, ma perché si parte da una serie di rifiuti, quelli delle cosiddette famiglie "tradizionali" che non se la sentono di adottarla. Luca, al contrario di loro, non vede l'ora. Il suo passato parla per lui: doveva farsi prete ma ha lasciato quella vita pur restando fedele alla determinazione di prendersi cura degli altri, a partire dai più deboli, con una casa famiglia per persone disabili fondata da lui stesso. Tutto questo è raccontato in questo libro, bilanciando il piano del racconto personale e intimo dei protagonisti, con i suoi drammi e le lotte condivise con l'avvocata Teresa, con il piano più "giuridico", in cui si mettono in luce le varie difficoltà burocratiche e legali che Luca deve affrontare.