Natale a Parigi

“Natale a Parigi” è un racconto breve ma pieno di atmosfera. Le luci, la magia delle feste e le emozioni dei protagonisti si intrecciano in una storia che scalda il cuore. Perfetto per chi cerca una lettura leggera e natalizia.

Si può leggere un film? Non lasciamoci ingannare: queste non sono affatto sceneggiature. Non sorprendono di certo le tematiche - che anzi sono piuttosto trite, pur facendo sempre una certa presa sul pubblico -, bensì il linguaggio utilizzato (che probabilmente mai come in questo caso si può definire più «filmico»). L'autrice di «Suite francese» qui ci descrive proprio un film, anzi due, usando un mezzo ibrido tra romanzo e, appunto, sceneggiatura: accanto a descrizioni e dialoghi convivono felicemente indicazioni di regia e scena. Ciò sicuramente denota un apprezzamento, se non una passione, per la settima arte da parte della Némirovsky. Una lettura senz'altro «diversa», da un'autrice che ci ha lasciato troppo presto e nelle cui opere l'infanzia e le successive giovinezza ed età adulta (assai sofferte per via di una madre ingombrante) si reiterano e trasfigurano, nella speranza di un lieto fine che non arrivò mai.

Due racconti che parlano della gioventù del tempo, delle loro relazioni. L'essere umano è sempre lo stesso anche senza internet e social. Scritti come fosse la pellicola di un film, con cambi di scena, soggetti e inquadrature. Scortevoli, piacevoli da leggere.