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Anno edizione: 2012
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Ho iniziato per caso questa saga e non sono letteralmente riuscita a smettere di leggere un volume dopo l'altro senza restare col fiato sospeso.
Corre l’anno 1659 e a Schongau, una cittadina bavarese, è ritrovato agonizzante e con un taglio che gli ha aperto la gola il figlio di undici anni del barcaiolo Grimmer. Simon Fronwieser, figlio del medico della città e medico lui stesso, cerca di salvarlo, ma inutilmente, e nell’occasione si avvede di uno strano segno impresso sotto la scapola destra con un inchiostro viola. Poco tempo dopo un altro bimbo, Anton, figlio adottivo dei Kratz, è ritrovato dai genitori morto e in una pozza di sangue. Anche lui sotto una scapola ha lo strano segno che aveva il primo bambino ucciso e che viene identificato come il cerchio di Venere, il simbolo delle streghe. Strani eventi colpiscono la cittadina, con un magazzino sul fiume che prende fuoco e un lebbrosario in costruzione che viene demolito nottetempo. Spariscono altri bimbi che costituivano un gruppetto che trascorreva spesso parecchie ore da Martha Stechlin, la levatrice di Schongau. Il popolino, sempre incline ad ammantare di un aria misteriosa ciò che non riesce a comprendere, trova subito il capro espiatorio, la povera levatrice, che sfugge al linciaggio, ma viene rinchiusa in prigione, dove si cerca di farla confessare con la tortura di cui è incaricato il boia Jakob Kuisl, un uomo gigantesco, ma di notevole cultura e che ovviamente non crede che all’origine del tutto ci sia della stregoneria; della sua stessa opinione è il giovane medico Simon Fronwieser, perdutamente innamorato di Magdalena, la bella figlia del boia. Si sviluppa così la trama di un giallo storico particolarmente avvincente, intricato, ma ben condotto con mano ferma dall’autore, capace di ricreare con abilità ambiente e atmosfera. La storia mi ha preso in modo particolare, perché la tensione è crescente; tuttavia l’impalcatura così ben realizzata ha cominciato a scricchiolare verso la fine, per poi crollare con la scoperta dei colpevoli, una soluzione non del tutto logica e non ben studiata, tanto che presenta diverse crepe.
Libro molto approfondito sulla vita e il pensiero degli uomini dell’epoca, con molte introspezioni psicologiche dei personaggi, soprattutto del boia che appare inizialmente un uomo semplice e senza cuore ma che si rivela dotato di un grande animo e passione per la cultura. Grande bilanciamento tra narrazione dei particolari più sinistri e oscuri del secolo e quelli più bizzarri. Narrazione scorrevole e di piacevole lettura. Non vedo l’ora di leggere “la figlia del boia e il Monaco nero”!
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