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Anno edizione: 2022
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Con I custodi del libro Geraldine Brooks ci regala un'altra prova del suo incomparabile talento, narrandoci l'avvincente storia di un libro sopravvissuto a tutte le persecuzioni della Storia.
«Un prezioso manoscritto, sopravvissuto all'Inquisizione e a tutte le persecuzioni degli ebrei, trafugato dai nazisti: una storia strabiliante» – la Repubblica
«Scampò alla cacciata degli ebrei dalla Spagna e alla censura del Sant'Uffizio. Si salvò dal Terzo Reich e poi, durante l'assedio di Sarajevo, dalle bombe serbe. Un romanzo sul prodigio della più celebre Haggadah del mondo» – Il Venerdì
«La storia di un manoscritto dalle straordinarie illustrazioni, l'Haggadah di Sarajevo, che simboleggia la forza della vita che si oppone alle tenebre della morte» – Vogue
È la primavera del 1996 a Sarajevo e Hanna Heath, trentenne restauratrice australiana di libri antichi, giunge nella capitale bosniaca devastata da cinque anni di guerra civile e ancora sotto il fuoco dei cecchini. Qualche giorno prima, Hanna ha ricevuto una telefonata da un insigne studioso di antichi manoscritti ebraici. Con voce eccitata, quell'uomo le ha comunicato che durante il pranzo di Pesach, la Pasqua ebraica, il capo della comunità giudaica di Sarajevo ha tirato fuori la Haggadah, il celebre libro di preghiere che si pensava ridotto in cenere sotto i bombardamenti del '92. Hanna conosce bene la Haggadah di Sarajevo: un manoscritto ebraico prodotto in Spagna in età medievale e ricco di variopinte miniature; un'opera così preziosa e fondamentale nella storia dell'ebraismo e dell'umanità che quando, negli anni Quaranta, i nazisti cercarono di impadronirsene, il bibliotecario del Museo di Sarajevo, un musulmano, si era preoccupato di porla in salvo. Hanna si affretta ad accettare l'incarico di restaurare quel sacro testo raro e di grande bellezza, con le sue miniature e i colori ancora puri e vividi, ed è proprio dalla sua voce che apprendiamo la magnifica storia dell'opera: una vicenda fatta di macchie di vino e di sangue, di splendidi fermagli smarriti, di farfalle di montagna, di storie d'amore e di vigliaccheria, di secoli di splendore e di decadenza, e di gloriose città: la Siviglia e la Tarragona del XV secolo, la Venezia del Seicento, la Vienna di fine Ottocento. Con I custodi del libro Geraldine Brooks ci regala un'altra prova del suo incomparabile talento, narrandoci l'avvincente storia di un libro sopravvissuto a tutte le persecuzioni della Storia.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un bel libro, di piacevole lettura, che intreccia passato e presente in una realtà internazionale. Un romanzo intrigante che unisce alla ricerca presente le vicende di un passato lontano, che emerge dalle pagine miniate di un antico manoscritto. Forse mi aspettavo qualcosa di più, specialmente dalla realtà contemporanea che mi è sembrata un po' troppo scontata, ma nel complesso si tratta di una lettura che consiglierei a chi come me non può fare a meno di subire il fascino di un manoscritto pieno di segreti da svelare...
“Là dove si danno alle fiamme i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini” Heinrich Heine L’ Haggadah (il nome deriva dalla radice ebraica hgd e significa “racconto”) è il manoscritto più antico e sacro della cultura ebraica. In esso sono trascritti i riti che vengono celebrati durante il Seder, la cena rituale della commemorazione della Pasqua. L’ Haggadah di cui si parla in questo libro, scritto in epoca medioevale nella Spagna meridionale, ha la peculiarità di essere corredato di preziose e variopinte miniature risalenti ad un’epoca in cui la cultura ebraica vietava la riproduzione di ogni genere di immagine, ammettendo soltanto i testi scritti. Riscoperta sorprendentemente nel 1995, nel 2001 grazie ad un finanziamento dell’ ONU fu restaurata e nel 2002 finalmente esposta al pubblico nel Museo di Sarajevo.La Brooks costruisce intorno a questo libro antichissimo e dal valore inestimabile il suo romanzo e ne riporta le vicissitudini nel tempo, riuscendo a miscelare egregiamente l’accuratezza dei dati storici, archivistici e scientifici in suo possesso a ipotesi puramente fantastiche ma altrettanto fascinose ed interessanti. Le ricerche della protagonista Hanna, abile restauratrice e studiosa di libri antichi, hanno inizio nel 1996. Ella osservando i vari reperti ritrovati (realmente) tra le pagine del manoscritto, grazie anche all’aiuto di esperti in ogni campo e di laboratori altamente attrezzati, ci accompagna in un attraente viaggio a ritroso nel tempo, conducendoci in varie epoche passate. Ci ritroveremo così nella Sarajevo del 1940 sconvolta dalla guerra, nella Vienna del 1894, nella Venezia del 1609 tra i roghi dei libri bruciati dall’ Inquisizione e la nascita del primo ghetto ebraico, nella Tarragona del 1492 dove il volume fu per la prima volta rilegato. Le vicende personali di Hanna, il suo rapporto contrastato con la madre, neurochirurgo di fama mondiale, i suoi conflitti interiori, la scoperta delle sue vere origini, la nascita di un inaspettato sentimento d’amore si alternano così alle storie anticamente ancorate al prezioso manoscritto. Ognuna di queste storie, vere e proprie immersioni nella Storia è arricchita da personaggi imperdibili e fortemente empatici, che intrigano e incantano in un’avvincente e continua fusione tra realtà e trame immaginarie, costruite con tutta la maestria e la creatività di cui quest’autrice è stata sempre dotata. Fermagli d’argento mancanti, ali di farfalle di montagna, macchie di vino commisto a sangue, tracce di sale marino, peli di gatto, tutti indizi che, se esaminati attentamente, raccontano la loro storia e quella del libro che li ha conservati gelosamente dentro di sé attraverso i secoli. E saranno le tante mani coraggiose di uomini dallo spirito libero che salveranno questa preziosa opera e la faranno diventare il simbolo della speranza e del rinnovo di quell’antica “CONVIVENCIA” tra i popoli che fu violentemente spezzata dalle follie della guerra e dai massacri delle “pulizie etniche”. Maristella
Il viaggio di un libro -realmente esistito e sacro per gli ebrei- attraverso i secoli. L'autrice ce lo presenta ai giorni nostri, ma poi ci porta per mano attraverso i secoli, facendoci conoscere le sue peripezie e le persone che lo hanno posseduto. Un buon libro, ma non eccellente, fatto di racconti che non appaiono omogenei e che lo allungano decisamente più del necessario. Dopo Annus Mirabilis, Geraldine Brooks non ha mantenuto la promessa.
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