Quanti italiani mettono d’accordo Inter, Milan, Juventus e Fiorentina, così rivali tra loro? Forse solo due: Giovanni Trapattoni e Roberto Baggio, simboli “super partes” del nostro calcio.
Non dire gatto. La mia vita sempre in campo, tra calci e fischi
Giovanni Trapattoni da Cusano Milanino è l'allenatore più vincente della storia del calcio italiano. Ma lui, per tutti il Trap, Giuanin per il suo maestro Nereo Rocco, non è tipo da grancassa e alle parole ha sempre preferito la concretezza del fare. Fin da quando, ragazzino, per non dare un dispiacere al padre che vedeva il calcio con il fumo negli occhi ("Sudi e ti prendi la tubercolosi!"), finiti gli allenamenti con il Milan andava a lavorare in cartotecnica. Dopo sedici anni da giocatore in rossonero conditi con due Scudetti, due Coppe Campioni e una Intercontinentale, da allenatore ha reso grande la Juventus in un decennio d'oro, ha guidato l'Inter allo Scudetto dei record, ha vinto il titolo tedesco con il Bayern Monaco in tempi in cui andare ad allenare all'estero era cosa da pionieri, ripetendosi poi anche in Portogallo e in Austria. Ma soprattutto, il Trap si è fatto amare ovunque per il suo entusiasmo e la dialettica inimitabile, sempre accompagnato da questa frase-mantra, "Non dire gatto (se non ce l'hai nel sacco)": un inno spiccio alla prudenza, un amuleto, un modo semplice e immediato per ricordare con orgoglio le proprie origini popolari. Nella sua autobiografia, scritta con il grande amico Bruno Longhi, Giovanni Trapattoni ripercorre quasi sessant'anni di calcio e di storia italiana, ci svela tanti retroscena e ci racconta come la passione di una vita possa essere vissuta con innata leggerezza, eleganza e straordinaria autoironia.
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Autore:
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Anno edizione:2016
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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adzan 24 maggio 2025Libro di un allenatore che piace a tutta la tifoseria italiana
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è un buon libro scritto con poco romazo, molto sintetico si salta da un an passaggio e l altro senza quasi accorgersi forse per la cariera del Trapp è troppo sintetico e pochi anedoti comunque piacevole.
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Libro molto piacevole da leggere, certo molte cose sono ben raccontate ma già note perché già pubbliche, comunque ci sono emozioni e storie di vita inedite e sconosciute al grande pubblico che leggendole ci fa ammirare il personaggio ancora di più considerando poi la grande umanità ed umiltà, avendolo incrociato e parlato con lui due volte fa di Trap una grande persona. Una delle cose che mi è piaciuta del libro è stata la ferma e decisa distanza che ha preso nei confronti del Moggi, avrebbe potuto anche non farne accenno invece lo ha fatto. Bravo.
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