Nudi e crudi - Alan Bennett - copertina
Nudi e crudi - Alan Bennett - 2
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Dati e Statistiche
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Letteratura: Gran Bretagna
Nudi e crudi
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Descrizione


Trovarsi la casa svaligiata dai ladri è senza dubbio un evento sinistro. Ma se spariscono anche la moquette, il rotolo della carta igienica, il forno e l'arrosto che attendeva lo scatto del timer, è palese che non può trattarsi di un semplice furto. E l'allibita vittima, un avvocato londinese agiato e pedante, ha tutto il diritto di pensare a una beffa del destino, o a una nuova formula di candid camera. Travolti da una realtà truce e idiota, l'avvocato e la sua spenta consorte si trovano ad affrontare un rompicapo di comica suspense, dal quale schizzano fuori colpi di scena turbinosi, mentre il lettore viene guidato verso un'esilarante catarsi di rara crudeltà.

Dettagli

18 aprile 2001
95 p., Brossura
The clothes they stood up in Bennett, Alan
9788845916106

Valutazioni e recensioni

  • Illa
    Geniale

    Il controllo assoluto, l'ordine e ciò che spesso è avvertito come "sicurezza", così come tutti i beni materiali che accumuliamo, non sono mai garanzie di felicità e realizzazione e questo libro riesce a comunicarlo perfettamente!

  • Ely
    Cos'è essenziale?

    Questa è una novella che, con sottile ironia e profonda eleganza, scava nel disagio borghese e nella fragilità delle certezze quotidiane. Il titolo non è solo evocativo: è una dichiarazione di intenti. La storia si spoglia di orpelli, così come i suoi protagonisti, Rosemary e Maurice Ransome, vengono privati, letteralmente e metaforicamente, di tutto ciò che li definiva. La coppia vive immersa in una routine e in un matrimonio che hanno il sapore di una convivenza ben gestita più che di una relazione. Maurice, avvocato metodico e devoto a Mozart, è il rigore delle convenzioni; Rosemary, inizialmente più remissiva, si rivela capace di una sorprendente metamorfosi. Il furto che subiscono — chirurgico, quasi estetico — è il detonatore di un cambiamento profondo. Mentre Maurice tenta di ripristinare l’ordine perduto, Rosemary si lascia sedurre da una nuova libertà: scopre il piacere di piccoli gesti che diventano atti di ribellione silenziosa. Il furto, lungi dall’essere una tragedia, si trasforma per lei in un’occasione di risveglio, di riscoperta del sé e del mondo. La vicenda si sviluppa fino a rivelare che il furto è stato un errore di persona, ma ciò che conta non è tanto il mistero risolto, quanto il percorso interiore dei protagonisti. Bennett ci invita a riflettere su quanto ci identifichiamo con gli oggetti, le abitudini, il ruolo sociale — e su cosa accade quando tutto questo viene meno. Il narratore, discreto e preciso, fa da ponte tra i personaggi e il lettore, accompagnandoci in una storia che è davvero “nuda e cruda”: essenziale, spiazzante, profondamente umana. Bennett, come un moderno Plauto, costruisce una commedia che è al tempo stesso assurda e realissima, dove il grottesco si mescola alla tenerezza, e la comicità nasconde una critica feroce al materialismo e alla rigidità borghese. Il finale è sorprendente, tragico e perfetto. Segna la fine di un ciclo e l’inizio di un altro, dove solo chi ha saputo evolversi può davvero sopravvivere.

  • alias_Riccio
    Destino beffardo

    La surreale situazione in cui si vengono a trovare due coniugi della buona borghesia inglese è totalmente esilarante, soprattutto per la motivazione che si intuirà solo alla fine. Oltre ad essere uno spassoso diversivo, questa lettura nasconde anche un piano di lettura più profondo. La diversa reazione dei protagonisti alla situazione creatasi, con la crescita della propria consapevolezza di uno, contrapposta alla staticità dell'altro, può leggersi come sprone a non rimanere fermi di fronte alla vita ma di abbracciare il cambiamento, trovandovi sempre qualcosa di buono. Per non fare la beffarda fine di uno dei protagonisti…

Conosci l'autore

Foto di Alan Bennett

Alan Bennett

1934, Leeds

Alan Bennett è nato a Leeds, nello Yorkshire, il 9 maggio 1934. Il padre era macellaio, la madre casalinga. A Cambridge, Bennett comincia a scrivere sketch insieme a Michael Frayn. Poi si diploma, e gli ci vogliono due anni per decidere di non diventare pastore della chiesa anglicana. Ma la vocazione e la sua crisi si rivelano proficue, se nel 1959 Alan Bennett debutterà al Fringe Festival di Edimburgo proprio con la parodia di un sermone. Nel 1965, dopo una fortunatissima serie di spettacoli insieme alla rivista «Beyond the Fringe», viene ingaggiato dalla BBC come attore. Nel 1968 mette in scena il primo dei suoi grandi testi, Forty Years On. Nel 1983 scrive il testo di An Englishman Abroad, film per la TV con la regia di John Schlesinger; sua è anche la sceneggiatura...

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