Il quarto volume, “Oltre i regni”, mi piacque moltissimo e un po’ speravo che questo quinto volume mi piacesse allo stesso modo, soprattutto perché sapevo che ci saremmo mossi su un sentiero nuovo, ovvero quello delle storie originali scritte da Conner che, a questo giro, torna di nuovo in primo piano, dopo un intero volume in cui era rimasto sullo sfondo. Forse proprio perché sono partito con delle aspettative alte, alla fine sono rimasto deluso. Oddio, non dico che questo sia stato un brutto capitolo, anzi, per certi versi è stato molto divertente ed emozionante in più punti, è solo che, se lo paragono con il capitolo precedente, l’ho trovato un po’ in ribasso, ma non ai livelli del primo. Gli scenari nuovi hanno permesso di creare cose nuove, con situazioni alternative e con personaggi nuovi ma ricreati sul calco dei personaggi che già conosciamo e che, a questo giro, sono stati un po’ in panchina, ma devo dire che la loro assenza non si è avvertita, complice anche i sopra citati “personaggi nuovi”. L’unico e, mi spiace dirlo, gravissimo problema è che, alla fine, la linea narrative è sempre la stessa: il viaggio dei due protagonisti alla perenne ricerca di qualcosa o di qualcuno. A lungo andare, questo espediente narrativo risulta un po’ ridondante e prevedibile, per quanto si rinnovi di volta in volta. A livello contenutistico ci spostiamo pochissimo dalla solita morale sulla quale, ormai, Chris sta marciando parecchio e da un bel po’. Le solite lezioni sul credere in se stessi, avere coraggio, sapere che l’amicizia e l’amore della famiglia è importante e ti aiuta a superare ogni ostacolo, che sono sempre ottime lezioni per un pubblico di giovanissimi, non dico di no, ma a lungo andare anche questo risulta parecchio ridondate, soprattutto se sono tematiche già ampiamente affrontate dal primo volume a seguire.
