Olive, ancora lei - Elizabeth Strout - copertina
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Olive, ancora lei
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Descrizione


L'amatissima protagonista del Premio Pulitzer Olive Kitteridge in un «romanzo in racconti» che ha già trovato il suo posto nella storia della letteratura.

«"Olive, ancora lei" conferma la statura di un'autrice prodigiosamente esatta nell'indagine dell'umana complessità, e tanto scarna nella prosa quanto magistrale nel definire lo spessore dei personaggi»Leonetta Bentivoglio, Robinson

Che ne è stato di Olive Kitteridge? Da quando l'abbiamo persa di vista, l'irresistibile eroina di Crosby nel Maine non si è mai mossa dalla sua asfittica cittadina costiera, e da lí ha continuato a guardare il mondo con la stessa burbera empatia. Elizabeth Strout riprende il filo da dove l'aveva lasciato e ci narra il successivo decennio, l'estrema maturità di Olive, dunque. Ma in questa sua vecchiaia c'è un'esistenza intera. Sono passati gli anni, ma la vita non ha ancora finito con lei, né lei con la vita. C'è posto per un nuovo amore, amicizie profonde e implacabili verità. Perché in un mondo dove tutto cambia, Olive è ancora lei.

Dettagli

13 aprile 2021
272 p., Brossura
Olive, again
9788806248550

Valutazioni e recensioni

  •  Loris

    Questa nuova serie di racconti appaga il desiderio di ritrovare un personaggio letterario conosciuto e amato anni fa per scoprirne l’evoluzione. La struttura del libro è simile: in alcune storie Olive occupa la scena, in altre funge da comparsa, lasciando in primo piano le vicende di suoi concittadini (o di personaggi che arrivano da altri romanzi dell’autrice). Il fattore comune è lo scorrere lento e inesorabile del tempo, che incide sul corpo e sulla psiche. Olive (insieme ad altri) fa i conti col vissuto, col modo in cui si è relazionata con chi le è stato accanto per anni o ha solo sfiorato la sua esistenza. Gli ex-consorti (o ex-amanti) sono fantasmi sempre presenti in un nuovo matrimonio, fonte di scomodi paragoni, rimpianti e sensi di colpa (Pedicure). Un’ex-allieva, a suo tempo giudicata in modo sbrigativo, può diventare il catalizzatore di un processo che porta al riconoscimento di uno stato di solitudine e insoddisfazione prima silenziato (Poeta). La perdita traumatica di un padre (che per l’altro è stato un cliente controverso) è l’occasione per un confronto a cuore aperto tra figlia e avvocato, capace di toccare in modo non convenzionale il tema della fede (D’aiuto). In tutto questo, Olive sperimenta il decadimento del corpo (Cuore), mantiene le sue asperità caratteriali, ma anche la capacità di ascoltare e leggere nell’animo degli altri. Di fronte al bilancio di una vita e all’incombere della morte, arrivano interrogativi senza risposta (‘Non ho la minima idea di chi sono stata’), ma anche la consapevolezza della fortuna di essere stata amata. E la voglia intatta di dialogare con una nuova amica.

  • grande libro, come del resto tutti i libri della Strout

  • ALESSANDRA MISCIONE

    Premetto che amo molto Elizabeth Strout ed ho letto tutti i suoi libri: per questo ritengo che questo non sia all'altezza degli altri. I primi romanzi sono stupefacenti ma secondo me dopo "Olive Kitteridge" ha perso tempra e sembra sempre in cerca di ritrovare qualcosa. "Olive, ancora lei" è un bel libro,si legge bene: eppure l'autrice pare cercare di riagganciarsi sempre al passato,recuperando i personaggi dei suoi precedenti romanzi, sperando forse di recuperare anche la stessa tempra (evidentemente impossibile).

Conosci l'autore

Foto di Elizabeth Strout

Elizabeth Strout

1956, Portland (Maine)

Vive a New York con il marito e la figlia, ed è originaria del Maine.Ha insegnato letteratura e scrittura al Manhattan Community College per dieci anni e scrittura alla New School. Suoi racconti sono apparsi in numerose riviste, tra le quali il «New Yorker».Con Amy e Isabelle (2000), acclamato da pubblico e critica, e vero e proprio caso editoriale, il suo primo romanzo, è stata finalista al PEN/Faulkner Prize e all'Orange Prize, e ha vinto il Los Angeles Times Art Seidenbaum Award per l'opera prima e il Chicago Tribune Heartland Prize. Con Olive Kitteridge (2009) ha vinto il Premio Pulitzer. Citiamo anche Resta con me (2010) e I ragazzi Burgess (2013). Tra le sue pubblicazioni con Einaudi Mi chiamo Lucy Barton (2016), Tutto è possibile (2017), Olive,...

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