Olmo - Marcello Loprencipe - copertina
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Olmo
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Descrizione


Viola è ufficiale giudiziario, ha quarantadue anni e deve notificare a Margherita, prossima ai novanta, l’avvio di una procedura di sfratto, ma strane coincidenze fanno sì che la consegna dell’avviso venga di volta in volta rinviata. Una panchina all’interno del grande cortile di un complesso edilizio costruito negli anni ’30 del secolo scorso a Roma diventa così il luogo d’incontro fra le due donne, che iniziano poco alla volta e in modo graduale a raccontarsi le loro vite. Dalle parole che si scambiano affiorano la solitudine di cui entrambe soffrono, i fallimenti sentimentali di Viola, ma soprattutto il grande e unico amore di Margherita. E poi ci sono le bambole e i burattini accatastati sulle sedie e sulle poltrone nella casa dell’anziana donna, e un vecchio maglione capace ancora di diffondere il suo profumo e di evocare sogni. Il caso, o chi per lui, a volte ci fa conoscere vite, trascorsi che altrimenti avremmo ignorato. Spesso si tratta di ricordi legati a chi non c’è più e che poco potrebbero resistere di fronte all’onda tumultuosa della grande Storia. Ma fin quando ci sarà qualcuno che li conserverà e ce li racconterà, quelle vite continueranno a esistere.

Dettagli

160 p., Brossura
9788898555642

Valutazioni e recensioni

  • MaRIOFREDOO
    TERAPIA DEL RICORDO

    Ringrazio la persona che mi ha segnalato e suggerito questo autore. Ho apprezzato il progetto no profit “Campi di Carta” e la copertina di questo “Olmo” intitolata “L’abbraccio”, olio su tela, di Massimo Mazzieri realizzata appositamente per questo romanzo. Molto impattante e sintesi straordinaria del significato più profondo: la comunione con la natura e la forza della medesima in un abbraccio tra alberi e persone. Dal punto di vista letterario ho qualche perplessità. Mi sembra che Marcello Loprencipe abbia voluto utilizzare personaggi un poco forzati per sostenere una tesi del tutto condivisibile relativa ai problemi dell’invecchiamento e al valore terapeutico dei ricordi. Lo stile narrativo si avvicina alla poesia e tocca le corde più profonde della spiritualità del lettore. Viola, quarantenne ufficiale giudiziario, deve notificare a Margherita, novantenne, l’avvio di una procedura di sfratto. Tra le due nasce però un rapporto di confronto e di solidarietà. Si raccontano le rispettive vicende sentimentali, così diverse: Viola passa da una relazione all’altra in cerca di una stabilità faticosa; Margherita ha avuto un solo uomo, Olmo (generoso, dropout e amante degli alberi, che abbraccia e con cui instaura un rapporto vivificante) e vive nel ricordo del passato. Per entrambe si aprono riflessioni approfondite sul valore dei sentimenti, sulla difficoltà di trovare chi li possa condividere fino in fondo, sulle frustrazioni dell’essere donna (spesso incompresa). Sullo sfondo le case popolari di Roma, i ricordi del nazi-fascismo, il ruolo dei burattini che Olmo riparava. Finale buonista. Quando mi imbatto nel nome Olmo non posso non pensare a Dalcò Olmo, alla straordinaria capacità narrative di Bernardo Bertolucci e a Novecento. Ma questa è un’altra storia.

  • Simona

    I libri di Loprencipe per me sono come una coperta calda in pieno inverno, capace di avvolgermi e coccolarmi, di farmi sognare ma anche riflettere, di lasciarmi andare alla sua sensibilità e alla sua vena poetica, per ritrovare il buonumore e la pace interiore. Attraverso l'incontro di due donne, molto diverse tra loro per età, maturità, carattere e sogni, l'autore ci spinge ad un riflessione sul tempo che, inesorabilmente, passa e ci porta ad evolvere e trasformarci, ci porta ad invecchiare.. da qui la riflessione sul ruolo dei "vecchi" nella società, la diversa concezione del "tempo" per un giovane, una persona adulta ed una persona anziana. L'autore pone l'accento sulla necessità di essere ricordati il giorno che non saremo più su questa terra, il bisogno di sapere di aver lasciato un'impronta della nostra esistenza nelle persone che abbiamo conosciuto e frequentato, che attraverso i loro ricordi e i loro racconti terranno viva la nostra memoria. Da qui il bisogno di farsi conoscere (è quel che avviene alle due protagoniste del romanzo che cominciano ad aprirsi, a raccontare le loro vite, si confrontano, nella speranza di restare nella memoria dell'altra..). Loprencipe nel libro lascia anche molto spazio al suo amore per la natura, per gli alberi, il vento, le nuvole e le stelle, lascia aperta la porta dei sogni e ci trasporta in un ambiente "magico, poetico", fuori dal mondo che siamo abituati a conoscere, e ci spinge a pensare a quanto utili siano gli alberi nel nostro ecosistema che spesso, l'uomo, incurante, abbatte e distrugge.. Nella stesura del romanzo racconta fatti atroci realmente accaduti, nella mia città, Roma, di cui vergognosamente ammetto di non essere a conoscenza.. Il mio scopo non è quello di raccontare la trama del libro ma le sensazioni che mi ha suscitato... e, come avrete capito, mi è piaciuto molto.. :)

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