Open. La mia storia

Ti aspetteresti la celebrazione di questo sport e ti ritrovi a leggere di un bimbo diventato uomo con la sola costante che mentre si allenava, mentre perdeva, mentre vinceva, continuava ad odiare il tennis. Una storia personale fatta di sacrificio, di cadute, di sconfitte ma anche di vittorie e di rivincite, soprattutto umane. Uno spaccato sul mondo del tennis che non ti aspetteresti certamente da un ex numero uno. Un libro per chi non ama le auto-celebrazioni e le storielle "tutti belli - tutti buoni". Particolarmente emozionante il finale. Bellissimo libro. Unico rammarico aver atteso troppo tempo per acquistarlo e leggerlo.

Sono stato sempre allergico alle biografie di personaggi famosi, attori, cantanti, politici. E sportivi. Soprattutto sportivi. Per questo motivo ho sempre negato la mia fiducia a chi mi consigliava "Open" come un libro che sfugge al genere, un unicum, qualcosa di bellissimo ed eccezionale. Poi, finalmente, l'ho comprato e l'ho letto e, maledicendomi per il ritardo, mi sono fatto un grandissimo favore. La storia di quest'uomo straordinario scritta da lui stesso con il determinante aiuto del premio Pulitzer J.R. Moehringer, colpisce per tanti motivi, impossibili da elencare in una recensione per forza di cose stringata. Ciò che è rimasto più impresso a me è l'immensa forza di volontà di Agassi; l'incredibile capacità di cadere, risorgere, cadere nuovamente e nuovamente alzarsi in piedi; la gestione forse troppo reattiva ma, in realtà, solida ed intelligente che sviluppa man mano nel rapporto con gli altri: amici, sedicenti tali, "nemici". Difficile abbracciare, dunque, la bellezza di questa autobiografia in maniera completa; ciò che rimane necessario, invece, è consigliarne assolutamente la lettura a tutti.

Stupendo, per gli amanti del tennis e non solo.