Questo libro tratta un tema poco conosciuto, ovvero la vita degli immigrati coreani in Giappone durante tutto il ventesimo secolo. Consiglio!
Pachinko. La moglie coreana
Essere coreani nel Giappone del xx secolo è come giocare al gioco giapponese proibito, il pachinko: un azzardo, una battaglia contro forze più grandi che solo uno sfacciato, imprevedibile colpo di fortuna può ribaltare.
«Una storia travolgente che parla di resilienza e compassione umana» – Barack Obama
«In questo romanzo travolgente nessuna storia individuale è troppo piccola per essere illuminata» – The New York Times
Corea, anni Trenta. Quando Sunja sale sul battello che la porta in Giappone, il suo Paese, la Corea, è colpito a morte dall'occupazione giapponese. Tradita dall'uomo che l'ha fatta innamorare e da cui aspetta un figlio, per non coprire di vergogna la locanda che dà da vivere a sua madre, Sunja lascia la sua casa, al seguito di un giovane pastore che si offre di sposarla. Ma anche il Giappone si rivelerà un tradimento: quello di un Paese dove non c'è posto per chi, come lei, viene dalla penisola occupata. Perché essere coreani nel Giappone del xx secolo è come giocare al gioco giapponese proibito, il pachinko: un azzardo, una battaglia contro forze più grandi che solo uno sfacciato, imprevedibile colpo di fortuna può ribaltare.
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Anno edizione:2021
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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MargheS 04 novembre 2025Pezzo di storia moderna da conscere
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mandorleecannella 09 aprile 2025Meraviglioso
Pachinko è un intenso romanzo familiare, che parte nel 1910 e termina nel 1989. In questo lasso di tempo assistiamo alla nascita e allo sviluppo di Paek Sunja, una ragazzina (che poi ragazzina non sarà più) che vive a Yeongdo, un villaggio nei pressi dell’odierna Busan. La vita è difficile e caratterizzata dalla povertà e dall’occupazione giapponese, che opprime e spersonalizza il popolo coreano. In questa difficile situazione, Sunja conosce Koh Hansu e se ne innamora. Lui è adulto e ricco, ma Sunja se ne innamora innocentemente e senza malizia. Quando però Sunja rimane incinta, lui la abbandona e lei è costretta a trasferirsi in Giappone per ricominciare una nuova vita. Ed è qui, nel Giappone colonizzatore, che il romanzo si sviluppa: costellata da razzismo, discriminazione, povertà e tragedie, la storia di Sunja ci carpisce e ci porta a scoprire anche le storie dei suoi discendenti. Un romanzo meraviglioso, lungo ma scorrevole, che fa sì che il lettore diventi parte invisibile della famiglia di Sunja e che ne condivida dolori e piccole gioie. Un libro la cui storia è basata sul senso di appartenenza, e cioè quello che Sunja e la sua famiglia faticano a trovare: sono stranieri in Giappone, ma strani in Corea. Un altro leitmotiv del romanzo è “il destino di una donna è soffire”; l’autrice non lo scrive con l’intenzione di denigrare le donne e il loro ruolo, ma lo fa condannando il patriarcato che le/ci opprime e sottolineando quanto la vita di una donna possa esser dura: infatti, tutti i personaggi femminili del libro subiranno dolori, ingiustizie e perdite. Sunja, in primo luogo, è una montagna. Vi farà emozionare e commuovere con una tenerezza che non la abbandonerà mai.
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giomag 11 gennaio 2025una storia indimenticabile
storia lontana ma coinvolgente che mi ha fatto conoscere più approfonditamente le sofferenze a cui i coreani sono stati sottoposti da parte dei giapponesi
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